Biodiversità e curiosità

Annaffiare, 5 regole da non scordare

Annaffiare, 5 regole da non scordare

Le piante non possono vivere senza acqua, ecco perché annaffiare diventa un’attività di fondamentale importanza.

Le piante non possono vivere senza acqua, ecco perché annaffiare diventa un’attività di fondamentale importanza. Pensiamo sia una mansione talmente semplice, che spesso ci dimentichiamo delle regole base. Ma quali sono? Avere a disposizione un annaffiatoio o un sistema di irrigazione non è rilevante, se prima non seguiamo una serie di consigli “universali” che ci consentono di annaffiare in maniera corretta. Ecco la nostra lista:

Bagna il suolo, non la pianta

Annaffiare orto

Grazie alle radici (solo quelle!), le piante sono in grado di recuperare l’acqua dal suolo: proprio per questo motivo, in genere, non serve bagnare le parti verdi dei vegetali, ma è sufficiente che sia umido solo il terreno circostante la loro base, in corrispondenza del sottostante apparato radicale. A dirla tutta, fusti e foglie, è proprio meglio che restino asciutti, la presenza di umidità potrebbe favorire l’insorgere di malattie fungine.

Il terreno deve essere umido, non zuppo d’acqua

innaffiare terreno umido

Annaffiare il terreno tanto da renderlo umido, questa è la regola d’oro dell’irrigazione.
Con “umido”, però, non s’intende zuppo: stringendo tra le mani un po’ di terra, questa non deve gocciolare, ma risultare semplicemente fresca al tatto.
L’acqua è fondamentale per la vita delle piante, ma solo se usata in maniera ragionevole. Suoli saturi, eccessivamente bagnati, diventano ambienti asfittici, dove ogni poro, anche quelli normalmente destinati all’aria, viene occupato dall’acqua. Le radici, che di quell’aria hanno bisogno, entrano così in sofferenza e perdono di funzionalità

La qualità dell’acqua

innaffiare qualità dell'acqua

Le piante mal sopportano gli sbalzi termici, quindi, prima di tutto, cercate di utilizzare acqua a temperatura ambiente. Da un punto di vista chimico o biologico, se spesso non è facile conoscere la qualità dell’acqua che si utilizza, ci sono alcune semplici regole che, seguite, tutelano noi e le nostre piante. Non utilizzate acqua salata o salmastra ed evitate di approvvigionarvi da fonti poco sicure; nel dubbio, affidatevi al servizio idrico o ancora meglio, recuperate l’acqua piovana. Bagnare solo il terreno e non le parti edibili della pianta, come foglie o frutti, è un’ulteriore buona pratica per ottenere un raccolto sicuro.

Come far in modo che l’irrigazione sia più efficace

irrigazione efficace

Annaffiate il vostro orto di mattina presto o in tarda serata, eviterete le perdite per evaporazione. Mantenere invece smossa la superficie del terreno, zappettandola regolarmente, consentirà all’acqua di penetrare e diffondersi nel suolo in modo omogeneo e senza perdite.

Quando si annaffia

In linea di massima si annaffia quando il suolo è moderatamente secco. Una regola valida per la maggior parte delle piante, certo, ma non per tutte: e allora qual è il trucco?
Imparare a conoscere i propri ortaggi e capire quando hanno veramente bisogno d’acqua è il primo passo per fare un ottimo lavoro.
Il basilico, ad esempio, richiede di essere annaffiato con costanza, mentre i peperoncini possono essere bagnati molto meno, anzi, possono persino rimanere senz’acqua nel periodo in cui maturano i frutti. Provate a fare un esperimento, lasciate i vostri peperoncini all’asciutto in questo lasso di tempo, noterete che la pianta non soffrirà eccessivamente e la piccantezza del raccolto verrà esaltata.


Foto Credits: Cat Johnson, USDAGail LangellottoCIATUSAID GeorgiaCUESA

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