Gli asparagi selvatici sono delle piante spontanee che, non di rado, possiamo scorgere durante una passeggiata: scopri come riconoscerli e dove trovarli!
Gli asparagi selvatici sono delle erbe spontanee che cominciano a emergere dal suolo con l’arrivo della primavera. Vi è mai capitato di scorgerli in mezzo alla vegetazione? Spesso compaiono in prossimità di leccete o nelle vicinanze di boschi composti da latifoglie, ma riconoscerli non è sempre così semplice.
Ecco allora una breve guida che vi aiuterà a individuarli per poterli utilizzare in moltissime preparazioni della nostra tradizione.
La coltivazione degli asparagi selvatici non ha mai preso piede, perché gli sforzi da compiere per avere dei buoni risultati sono moltissimi, molto meglio aspettare che la natura faccia il suo corso, andando a raccogliere quel che nasce spontaneamente.
Secondo quel che si è soliti pensare, esistono diversi tipi di asparagi selvatici ma quello vero, l’unico che può esser considerato in tutto e per tutto asparago selvatico, è solo l’asparago pungente o Asparagus acutifolius.
Questo “asparago spinoso” o “asparago pungente” è una pianta perenne presente in tutto il bacino del Mediterraneo.
In particolare, nel Belpaese lo si trova principalmente:
In tutti e tre i casi, fino a 1300 metri sul livello del mare.
Lo si incontra riunito a macchie su terreni calcarei, negli incolti, in prossimità di leccete o in formazioni boschive composte da latifoglie. Insomma, l’ideale è prodigarsi in una passeggiata domenicale in mezzo alla natura e aguzzare la vista alla ricerca dei giovani germogli di asparago spinoso.
C’è un gran numero di piante spontanee che vengono considerate “asparagi selvatici”, ma quali sono queste specie autoctone che condividono il nomignolo con l’Asparagus acutifolius?
L’asparago comune (Asparagus officinalis) non solo viene coltivato in quasi tutta Italia, ma è anche una specie che sopravvive in natura senza nessun aiuto da parte dell’uomo. Presente in tutte le regioni tranne che in Sardegna, capita spesso di raccoglierlo confondendolo con l’asparago selvatico senza rendersi conto che in realtà è il parente più nobile di tutta la famiglia.
Anche le spiagge hanno il loro asparago selvatico, si tratta dell’asparago amaro, quello che i botanici definiscono Asparagus maritimus. Cresce in zone umide o in leccete posizionate lungo il litorale adriatico, sulle coste laziali, sarde e corse. Purtroppo questa specie è a rischio di estinzione, per questo è sconsigliato raccoglierla.
L’asparago selvatico è un ingrediente povero decisamente versatile ed è in grado di tenere compagnia a moltissimi ingredienti della tradizione culinaria italiana. Alcuni esempi?