Biodiversità e curiosità

Cosa sono i semi di Chia e come mangiarli

Cosa sono i semi di Chia e come mangiarli

Dagli aztechi ai giorni nostri, le qualità della chia non mancano mai di stupire

Sono solo pochi anni che hanno fatto la loro presenza sulle tavole italiane, ecco perché in molti si chiedono cosa sono i semi di chia.
Proprio come si intuisce dal nome, altro non sono che i semi recuperati dalla chia, una particolare varietà di salvia originaria del centro e del sud America.
Ricchi di benefici e proprietà per chi li consuma, sono alimento unico, tutto da scoprire, seguiteci se volete sapere cosa sono i semi di chia e come si consumano.

Cos’è la chia o “Salvia Hispanica”?

Cos’è la chia o “Salvia Hispanica”?

La chia (Salvia Hispanica) è una specie erbacea appartenente alla famiglia delle Lamiaceae, alla pari di rosmarino, melissa e menta, per citarne qualcuna.

È una specie proveniente dal continente americano ove prima dell’arrivo degli europei era fonte essenziale di cibo per le popolazioni autoctone, seconda sola al mais e ai fagioli.
Questa pianta era tanto importante che furono molti gli europei che durante il XVI secolo, avventuratisi nel nuovo Continente, ne descrissero la coltivazione, gli usi e il fiorente commercio.

Oggi come allora la chia è una pianta aromatica simile alla salvia comune, con fiori bianchi raccolti in infiorescenze apicali che ad inizio autunno iniziano a produrre piccolissimi frutti secchi. Al loro interno si trova un ancor più piccolo seme, per l’appunto il seme di chia.
Nei tempi antichi era considerata - a ragione - un alimento dalle doti straordinarie, capace di donare forza e coraggio ai combattenti e utilizzato come dono alle divinità durante le cerimonie religiose.

Non solo, veniva utilizzato anche per produrre olio, usato per lo più come base per pitture da utilizzare su oggetti come su esseri umani. Tanto che proprio il termine “chia” deriva dall’atzeco “chian”, facilmente traducibile in “oleoso”.

Ad oggi, con il termine “semi di chia” si intende una mix di semi a scopo alimentare che comprende varie specie del genere Salvia; solitamente in commercio si acquistano confezioni che contengono i già citati semi di Salvia Hispanica, quelli di chia oro (Salvia columbariae) e quelli di Salvia spagnola (Salvia lavandulifolia).

Come si mangiano i semi di chia?

Come si mangiano i semi di chia?

I semi di chia sono un alimento molto particolare perché dotati di caratteristiche uniche, qualità che non si ritrovano nel cibo che consumiamo comunemente.

Utilizzabile in cucina senza alcuna lavorazione preliminare, questo seme arrotondato, grande poco più di un millimetro, è molto croccante ma non ha un sapore caratteristico.
Questa peculiarità permette alla chia di essere usata in moltissime preparazioni e abbinata a svariati ingredienti.

Alla nostre latitudini, infatti, la si usa in insalata, in zuppe e minestre di legumi e cereali oppure per prearare snack in barretta.

La qualità più caratteristica dei semi di chia, però, la si nota quando li si utilizza in acqua: dopo un po’ di tempo, infatti, i semi rilasciano le loro mucillagini e creano un composto liquido e gelatinoso, pressoché privo di sapore. Questa caratteristica viene sfruttata nelle sue zone d’origine per preparare dolci o particolari tisane rigeneranti; mentre nella cucina vegana viene utilizzata per il suo potere addensante come sostituto delle uova in dolciumi e torte.

Non solo, in alcune regioni americane i semi di chia vengono ridotti in polvere e uniti al cacao per produrre una particolare farina; farina che mescolata ad acqua, latte o succhi di frutta diviene una variante moderna della pinole, una bevanda tradizionale che veniva preparata già ai tempi degli aztechi.

I benefici dei semi di chia per l’organismo

I benefici dei semi di chia per l’organismo

I semi di chia hanno svariate proprietà, stanno stupendo tutti per l’attività positive che questo alimento apporta a chi li consuma. La composizione della chia è stata studiata negli ultimi tempi proprio per queste sue caratteristiche, conosciute e tramandate sin dai tempi antichi e confermate ai giorni nostri dagli scienziati.

Cominciamo dalla dotazione in termini di olio che in questi semi si attesta addirittura intorno al 25 %; una cifra altissima se paragonata, ad esempio, a quanto si estrae dalle olive, dalle quali si ricava circa un 15% di olio sul totale.

Ciò che stupisce ancora di più è che la maggior parte di questi oli sono acidi grassi appartenenti al gruppo omega-3, utili alla salute dell’apparato cardio-circolatorio.

Circa il 40% del seme è composto da carboidrati, di cui un 30% è riferibile a fibra insolubile che regola e migliora le funzionalità dell’intestino.
I semi di chia sono anche ricchi di proteine e minerali, tra le tante citiamo la proteina B3, calcio, boro, rame e lo zinco.

Insomma un seme che fa così bene alla salute è difficile trovarlo, perché è una vera e propria miniera di benessere per l’organismo, tanto che l’USDA (United States Department of Agriculture) nel 2010 ha affermato che la chia “rispetto ad altri alimenti, ha due volte più proteine ​​di qualsiasi seme, cinque volte più calcio del latte intero, due volte la quantità di potassio nelle banane, tre volte più antiossidanti dei mirtilli, tre volte più ferro degli spinaci e sette volte più omega 3 del salmone”; niente male, non è vero?

E non è finita qui, i semi di chia non contengono glutine, sono quindi indicati a tutti coloro che soffrono di celiachia sia come seme intero che sotto forma di farina.

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