Biodiversità e curiosità

Dragoncello: pianta della spezia, come si coltiva e dove trovarlo

Dragoncello: pianta della spezia, come si coltiva e dove trovarlo

In Italia si coltiva senza difficoltà seppure non sia facile trovarlo in natura.

La coltivazione del dragoncello è molto semplice, adatta a chi è alle prime armi ma anche a chi non può proprio fare a meno di questa spezia in cucina.
Seguite i nostri consigli e anche voi potrete raccogliere foglie di dragoncello fresche direttamente dalla pianta!

In Italia è molto difficile trovarlo in natura

In Italia è molto difficile trovarlo in natura

Estragone, tragone e dragone sono solo alcuni dei nomi con cui viene definito il dragoncello (Artemisia dracunculus), una specie vegetale perenne appartenente alla famiglia delle Asteraceae che in natura può raggiungere anche il metro d’altezza.

Parente stretto dell’assenzio, del carciofo e della camomilla, questa pianta viene coltivata anche in Italia per le sue foglie, utilizzate in cucina sia fresche che essiccate.

Produce semi che difficilmente sono fertili quindi va propagata tramite divisione del cespo; una tecnica che prevede di dividere in più parti le radici di una pianta adulta, definita madre, per produrre delle figlie.

Ecco scoperto perché in molti ci domandano dove trovare il dragoncello: altro non vorrebbero che poter cominciare a coltivarlo senza dover acquistare una piantina.
Purtroppo per noi, in Italia è molto raro trovare il dragoncello in natura, se non in alcune zone limitate del Piemonte.

Anche se con l’amaro in bocca, dobbiamo rassegnarci all’idea che la soluzione migliore per cominciare a coltivare questa aromatica è quella di acquistare una piantina di dragoncello presso il proprio vivaista di fiducia.

Quando piantare il dragoncello

Quando piantare il dragoncello

La coltivazione del dragoncello comincia a cavallo tra aprile e marzo e può essere effettuata sia in vaso che in pieno campo; l’importante è assicurare alle piante un terreno profondo, fertile e che permetta all’acqua in eccesso di percolare velocemente.

Evitate, quindi, il sottovaso se le volete far crescere in contenitore.
Le piante vanno sistemate in pieno sole dato che, come la maggior parte delle aromatiche, anche il dragoncello ha bisogno di molta luce per poter crescere in salute.

Se avete deciso di coltivare il dragoncello in vaso, non dovrete far altro che mettere a dimora una singola pianta per contenitore, posizionandola per bene al centro.

Se invece avete a disposizione un orto, coltivate il dragoncello lungo una fila, sistemando una pianta ogni 20 cm circa. Se avete la necessità di realizzare più file, disponetele almeno a 60 cm di distanza l’una dall’altra. Come sempre, dopo la messa a dimora, ricordate di annaffiare i vegetali in abbondanza fino a che non avranno attecchito.

Le cure da riservare al dragoncello

Le cure da riservare al dragoncello

Le piante di dragoncello crescono senza molti problemi se il clima in cui si trovano soddisfa le loro necessità. Il coltivatore non dovrà far altro che contrastare le erbe infestanti che crescono spontaneamente andando a eliminarle tramite zappettature superficiali o, ancora meglio, estirpandole a mano.

Se coltivate in vaso ricordate di annaffiare le piante con parsimonia, senza mai esagerare mentre se le piante sono state messa a dimora in piena terra, avranno bisogno di bagnature nel periodo successivo alla messa a dimora e durante i periodi più secchi dell’anno.
Poco prima dell’arrivo del freddo, accorciate la vegetazione del dragoncello tramite una potatura e provvedete a coprire il suolo attorno alla base delle piante con una pacciamatura di paglia che difenda le radici dalle gelate.

Come e quando raccogliere il dragoncello

La raccolta del dragoncello si effettua l’anno successivo alla messa a dimora, indicativamente tra maggio e giugno.
Il consiglio è quello di asportare solo le foglie necessarie in cucina, mal che vada mai più di un terzo della vegetazione totale; così da preservare la salute dei vegetali ed esser sicuri di poter raccogliere per un lungo periodo.

Nei 4 anni successivi alla messa a dimora avrete sempre a disposizione foglie di dragoncello fresche; successivamente, però, queste perdono di aromaticità, tanto che passato questo periodo è consigliato rinnovare la coltura sistemando in terra piante nuove.

Il dragoncello in cucina. Ecco i consigli

Il dragoncello in cucina. Ecco i consigli

Il dragoncello è considerato una spezia unica, necessaria per preparare salse da accompagnamento a carne e pesce.

Nella cucina francese lo si trova spesso, in particolare nella salsa bernese, un condimento a base di burro, uovo, scalogno, cerfoglio e, per l’appunto, dragoncello.

Nella cultura gastronomica italiana, invece, è utilizzato per preparare salse verdi da accompagnare al bollito. Su tutte non si può fare a meno di citare la salsa toscana al dragoncello: prezzemolo, mollica pane, olio, aceto, pepe, sale e dragoncello ed il gioco è fatto!

Nei paesi del nord Europa e in Russia lo si usa per insaporire il burro con cui condire il salmone, un abbinamento non molto comune alle nostre latitudini ma che in molti assicurano esser capace di esaltare al massimo il gusto unico di questo pesce.

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