
Frittatina di verdure con pecorino ed erba cipollina
Preparazione e cottura: 5 min
Difficoltà: facile
Condire e insaporire con il dragoncello, ecco i segreti di una pianta aromatica che sostituisce il sale.
Dragoncello, dragoncello delle nostre brame, quale sarà la ricetta più buona del reame? Artemisia dracunculus, sembra essere proprio il nome di un ingrediente segreto per una pozione magica ma in realtà è il nome scientifico del dragoncello, un insaporitore davvero particolare, anche noto come estragone.
Il dragoncello è una pianta perenne che fa parte della famiglia delle Asteracee nota come ingrediente nella cucina toscana e con discreto successo in quella francese. Dell’estragone si raccontano le particolari note aromatiche amare e l’utilizzo su secondi piatti.
Ma cosa si nasconde dietro al suo utilizzo?
Proprio così, uno dei tanti nomi di questa pianta aromatica è “dragone”, ma ha anche altri nomi dialettali: “serpentaria”, “tragone” e chi più ne ha più ne metta. Il motivo di questi nomi deriva dalle usanze e dalle credenze popolari, c’è chi associa le sue radici ad un groviglio di serpenti e chi credeva che l'“erba drogana” potesse curare il veleno dei serpenti.
Se lo cercate lungo le strade di campagna avrete poca fortuna, il dragoncello ha origini nordiche, o per meglio dire, russe. Proprio così, l’estragone è originario della Siberia e in Italia la si trova spontanea solo in Piemonte, ma può essere coltivata in orto o sul terrazzo di casa. Lo si usa in cucina perché è un ottimo sostituto del sale anche se ha una particolarità: il suo sapore varia a seconda che venga impiegato fresco o essiccato, nel primo caso il sapore è più fine e deciso, viceversa una volta secco avrà caratteristiche gentili e delicate al palato.
Ancor prima di abbinarlo a timo e maggiorana, è bene conoscerlo da vicino. Il dragoncello non è un semplice insaporitore, uno dei suoi principali utilizzi lo prevede come ingrediente della salsa bernese.
Per un dressing inaspettato ma speciale, ecco che un aceto aromatizzato potrebbe rivelarsi una soluzione molto raffinata per condire insalate e piatti delicati. Se l’olio al peperoncino è un must-have che non può mancare in dispensa, l’aceto al dragoncello è una scelta per veri intenditori. Per prepararlo dovrete:
Per chi sta seguendo un regime alimentare controllato, il dragonecello potrebbe essere l’asso nella manica perchè, oltre a essere un valido insaporitore che sostituisce il sale, si può rivelare utilissimo, magari per dare un tocco in più all’ultimo minuto. Quando si cucinano pesci come branzino, merluzzo, sogliole, spigole cotti al forno o con un filo d’olio in padella, il dragoncello sarà l’insaporitore ideale per valorizzare il piatto.
E che dire invece dell’utilizzo con le uova per una frittata con le verdure? Se aggiunto in fase di preparazione e ben amalgamato nel composto darà un risultato molto gustoso.
Se con il pollo è quasi un classico, provatelo anche con i legumi: un’insalata di ceci condita con un olio robusto e deciso e dragoncello potrà rivelarsi una soluzione per chi ha la necessità di un pranzo veloce ma ricco di sapore.
Il dragoncello è noto anche per le sue proprietà benefiche, se l’olio essenziale ricavato dalle foglie è adatto solo ad uso esterno e non è utilizzabile in cucina, al contrario infusi e decotti, bevuti dopo i pasti, possono essere un valido aiuto per favorire la digestione. Viceversa, bere infusi di dragoncello prima dei pasti serve a stimolare l’appetito. I vantaggi del dragoncello non sono finiti, infatti questa pianta ha proprietà medicamentose, è infatti un antisettico ed un antibatterico naturale che viene impiegato anche in campo erboristico per lenire mal di gola o contrastare l’alito cattivo.