Arrivato negli anni ‘70, in pochi anni il kiwi coltivato a Latina diventa eccellenza. Scoprite con noi come nascono i Kiwi Latina IGP!
Il Kiwi Latina IGP in Italia ha una storia tanto breve quanto ricca di soddisfazioni, pensate che prima degli anni ‘70 nessuno aveva mai provato a coltivarlo in Italia!
Tutto cominciò nel 1971 lungo le coste di Latina, più precisamente a San Felice Circeo; e la coltivazione andò così bene che in soli 2 anni comparvero parecchi frutteti specializzati in tutta la provincia.
Dirigiamoci nel Lazio alla ricerca di questa frutta prelibata per capire meglio come possa nascere un kiwi così buono proprio in Italia.
Il Kiwi Latina IGP è il frutto ottenuto dell’Actinidia deliciosa var. “Hayward”, la varietà di kiwi più coltivata e consumata al mondo.
È un arbusto rampicante molto produttivo che in natura può raggiungere anche i 9 metri d’altezza. Molto importante ai fini della coltivazione è la natura dioica del vegetale, ciò significa che esistono piante maschili e piante femminili differenti tra loro che devono convivere in uno stesso spazio per esser certi che possano produrre frutta.
Si trovano actinidieti in tutta Italia ma solo le piante che si allevano in 24 comuni tra Latina e Roma riescono a produrre il kiwi senza eguali che si è guadagnato il marchio IGP.
Qui, infatti, le piante possono contare su su un terreno tendenzialmente sciolto ricco di nutrienti ma anche su un clima temperato-umido e privo di gelate tardive.
Sono moltissimi quelli che credono che questa pianta sia originaria della Nuova Zelanda ma non è così: le origini del kiwi sono da ricercare nell’estremo oriente, i primi a coltivarlo a scopo produttivo furono infatti i cinesi.
I neozelandesi apprezzarono subito l’actinidia e cominciarono a coltivarlo un po’ dappertutto, finché a metà del secolo scorso cominciarono a commercializzarlo fuori dai confini nazionali. Fu allora che un’azienda decise di modificare il nome dell’uva spina cinese in “kiwifruit”, in onore delle somiglianze che il frutto ha con l’animale simbolo della Nuova Zelanda.
Nell’arco di pochi anni, la coltivazione del kiwi si estese in tutta la provincia e successivamente in tutta Italia; tanto che il nostro Paese è da anni uno dei maggiori produttori di kiwi al mondo, in gara per il primo posto proprio con la Nuova Zelanda.
Son bastati pochi decenni e nel 2004 i Kiwi Latina furono insigniti del marchio IGP in quanto prodotto d’eccellenza con caratteristiche non replicabili all’infuori di questa specifica zona geografica.
Il kiwi è un frutto di forma cilindrica-ellissoidale a buccia marroncina; presenta una leggera peluria e mostra un incavo all’attacco con il picciolo.
La polpa è verde chiaro con al centro una porzione bianca e morbida, la columella, quest’ultima attorniata da una miriade di piccoli puntini neri che altro non sono che i semi del frutto. Con i kiwi si possono cucinare moltissimi piatti fantasiosi ma comunemente sono l’ingrediente principale di marmellate, succhi di frutta e dolci.
Solitamente lo si consuma fresco, eliminando la buccia e assaporando la polpa morbida e gustosa. Qualcuno lo taglia a metà e lo scava dall’interno con un cucchiaino, altri invece lo sbucciano come fosse una mela.
Non importa come lo consumate, l’importante è farlo visto che esplica molti effetti positivi sull’organismo.
Il kiwi è un alimento dolce grazie al suo notevole contenuto di vitamine e di fruttosio ma apporta anche buon quantità d’acqua, fibre e potassio. Composti che esplicano un effetto positivo a chi soffre di ipertensione o a chi pratica sport.
Inoltre l’elevato quantitativo di fibre solubili e di acqua esplicano effetti positivi sull’intestino tanto che il kiwi è un toccasana per chi soffre di stipsi o di irritazioni al tratto terminale dell’apparato digerente.