Orti sociali e progetti solidali

Orti urbani a Roma, adesso si fa sul serio

Orti urbani a Roma, adesso si fa sul serio

Gli orti romani tra socialità e riqualificazione: ecco cosa sta succedendo nella capitale!

Con tante realtà e progetti di orti urbani in tutta Italia, anche Roma non poteva essere da meno.

La “febbre” da orti urbani non è nuova nella capitale, già da tempo ne sono nati diversi nei vari quartieri. L’associazione  “Zappata Romana” ha recentemente recensito più di 200 spazi verdi condivisi, tra i quali molti sono veri e propri orti.

La riqualificazione in città!

Di recente ci sono state però delle novità. Il 17 luglio scorso, infatti, l’Assemblea Capitolina ha approvato una delibera che regolarizzerà l’uso di orti e giardini urbani condivisi. Ancora più cittadini romani potranno quindi coltivare la terra senza bisogno di andare fuori città. L’obiettivo della delibera è anche quello di riqualificare così diverse aree e zone degradate.

Grazie al provvedimento vengono infatti definiti chiaramente gli spazi da riqualificare ed è prevista la gestione in comodato d’uso gratuito da parte delle associazioni e aziende no profit che ne faranno domanda.

Giardini e orti condivisi

Nelle varie aree, che non saranno maggiori di 60 metri quadrati, verranno realizzati giardini e orti condivisi. Alcuni avranno uno scopo più didattico, coinvolgendo quindi i principianti e le scuole, altri più sociale. Il risultato però sarà sempre lo stesso: bellissime aiuole fiorite e gustosi ortaggi e frutti da portare nella dispensa di casa, con l’impareggiabile soddisfazione di averli coltivati personalmente.

Le tecniche di coltivazione negli orti urbani dovranno essere biologiche, e cioè prive di qualsiasi pesticida o fertilizzante chimico. Inoltre le associazioni si occuperanno di smaltire, riciclandoli, gli eventuali rifiuti.

Il progetto non sarà una “toccata e fuga” ma è pensato come un’attività a lungo termine. I comodati d’uso infatti hanno una validità di 6 anni, con possibilità di rinnovare l’accordo per altri 6.

Foto credits: UGA College of Ag & Environmental Sciences - OCCS

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