Orti sociali e progetti solidali

Quando l’orto urbano è anche terapeutico: il caso di Ovada

Quando l’orto urbano è anche terapeutico: il caso di Ovada

A Ovada si coltiva "il benessere" in città: ecco il caso di un orto che ha cambiato la qualità della vita!

Ci è difficile pensare a un progetto che sia di vantaggio per così tanti gruppi sociali come quelli di “Coltiviamo il benessere”, nel parco “Villa Gabrieli” di Ovada, in provincia di Alessandria. Nell’area verde, un antico parco urbano del comune piemontese, verrà infatti realizzato un orto terapeutico, dedicato ai pazienti oncologici dell’ospedale adiacente, vero focus del progetto.

Allacciate le cinture, coltivando s'impara

orto ovada

Ma un aspetto particolare di questa iniziativa è il coinvolgimento di tante altre realtà, come ad esempio gli studenti dell’Istituto Barletti, che potranno così prendere lezioni di botanica più “pratiche” e direttamente  “sul campo”. Oppure gli scout, varie associazioni di malati, i centri di formazione, realtà che partecipano al progetto per motivi diversi e tutti coordinati dalla Fondazione Cigno, un’organizzazione di ricerca e volontariato in campo oncologico, attiva nel territorio da più di 10 anni.

Studenti, volontari e pazienti si occuperanno della coltivazione di ortaggi e piante (un po’ com’era successo al Parco delle Rupicole, ricordate?), gli uni per imparare i misteri e le dinamiche del mondo vegetale e della natura, gli altri per stare meglio, per trovare un po’ di benessere tra il verde, insieme ad altre persone.

"Coltiviamo il benessere", non solo orto urbano

orto ovada

Ma “Coltiviamo il benessere” non si ferma allorto urbano. Sono tante le iniziative promosse in seno al progetto, come ad esempio le lezioni di fitwalking, delle passeggiate terapeutiche, sicuramente più piacevoli in un parco che in una corsia di ospedale, oppure l’Healing Garden, un’area di verde e di piante di cui prendersi cura e nella quale poter semplicemente passare del tempo e rilassarsi.

Insomma con “Coltiviamo il benessere” non solo si recupera e si valorizza il verde urbano ma si offre un luogo più efficace per le attività terapeutiche e più efficiente per quelle formative, ma soprattutto nasce un posto dove potersi incontrare e “contare”, un posto dove stare meglio. Insieme.

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