Uva, il frutto del benessere

Uva, il frutto del benessere

L’uva è senza ombra di dubbio uno dei frutti più sani e completi che possiamo trovare sulle nostre tavole, tanto da essere considerata una sorta di “minifarmacia”.

Grazie al ricco contenuto di zuccheri e sali minerali, l’Uva ha notevoli proprietà rigeneranti ed energizzanti.
L’uva è senza ombra di dubbio uno dei frutti più sani e completi che possiamo trovare sulle nostre tavole, tanto da essere considerata una sorta di “minifarmacia”.

Un concentrato di energia
Questo gustoso frutto produce innanzitutto un effetto energizzante, grazie all’elevato contenuto di zuccheri (glucosio, fruttosio e mannosio) e alla ricchezza di sali minerali (manganese, calcio, magnesio, sodio, potassio, ferro, silicio, cloro, fosforo, iodio e arsenico) che la rendono particolarmente indicata per le persone che soffrono di astenia, per gli sportivi e i convalescenti. Contiene inoltre pectine (fibra solubile), acidi organici (formico, acetico, citrico, fosforico, tartarico, fenolico e malico), vitamine (A, B1 e B2, B6, PP e C) ed essenze aromatiche. La ricchezza in acido tartarico (17%) e in silicio (2.2%) determina le proprietà ricostituenti il sistema nervoso e di protezione della pelle e dei capelli, mentre l’elevato contenuto salino e di vitamine promuove l’attività cardiaca e la secrezione di succo pancreatico e di bile, con un effetto attivo sulla digestione e sul ricambio.

La buccia
La buccia, nonostante contenga grandi quantità di fibre, è ricca di tannino, un moderatore dell’azione lassativa degli zuccheri, che risulta indicato nei casi di diarrea. Per contro, in soggetti stitici, si consiglia di evitarne l’ingestione. Sempre nella buccia troviamo la melatonina, valido aiuto per combattere lo stress e per contrastare l’insonnia. Questo effetto tranquillizzante è incrementato dalla presenza di molecole calmanti, tra cui il diazepam, principio attivo presente in noti farmaci a effetto ansiolitico.

Il succo
Il succo di Uva è, stranamente, simile per composizione al latte materno, e viene pertanto consigliato come sostituto o complemento del latte durante l’allattamento. Proprio grazie a questa proprietà è consigliata ai bambini più piccoli, oltre che agli sportivi in allenamento, ai soggetti molto magri, agli anziani, ai depressi, a chi svolge attività intellettuale, alle persone nervose, e a tutti coloro a cui è richiesto un lavoro molto impegnativo.

I semi
Per una completa utilizzazione delle sue qualità, l’uva andrebbe mangiata con tutti i suoi vinaccioli (semi), che andrebbero masticati accuratamente. Infatti i semi sono, molto ricchi di acidi grassi polinsaturi, di proantocianidine (85-95%), di polifenoli e di tannini, tanto che, da essi, se ne estrae un olio molto utile per diminuire la colesterolemia plasmatica e per limitare il danno dei radicali liberi. La funzione antiossidante delle antocianidine e dei polifenoli potrebbe essere utilizzata in chi presenta disturbi della circolazione periferica, per contrastare i processi di invecchiamento cutaneo, per la prevenzione di malattie cronico-degenerative, e nei soggetti affetti da tumore, al fine di mitigare gli effetti tossici dei chemioterapici. I polifenoli, in particolare, proteggono le fibre di collagene ed elastina (proteine essenziali nel mantenimento dell’elasticità e tonicità della pelle) e sono anche utili per lenire gli arrossamenti della cute esposta al sole. L’assunzione dei vinaccioli, tuttavia, è sconsigliata in chi soffre di distensione gastrica e colite spastica, e nei soggetti che hanno la diverticolosi, poiché la loro assunzione potrebbe favorire l’ostruzione delle estroflessioni intestinali caratteristiche di questa patologia, con comparsa di processi infiammatori molto seri.

Altamente digeribile
L’uva è un frutto altamente digeribile grazie alla facile assimilabilità degli zuccheri e al suo potere acidificante, che sollecita l’apertura e la peristalsi del piloro, consentendo un più rapido passaggio del bolo dallo stomaco all’intestino. Gli acidi organici, trasformati in bicarbonati alcalini, contrastano nell’organismo umano l’acidificazione del sangue.

Antibatterica e cardioprotettiva
L’acido tannico e il fenolo, contenuti nell’uva, hanno funzioni antimicrobiche, sia nei confronti dei virus (ad esempio l’Herpes simplex), sia di molti batteri, come quelli che innescano la formazione della carie dentaria. L’elevato contenuto di potassio, attribuisce a questo frutto proprietà diuretiche e depurative, tali da consigliarlo nei soggetti con ipertensione arteriosa, nei malati di cuore che tendono allo scompenso, negli edematosi, nei gottosi, nelle affezioni renali e nelle neuropatie. Negli ultimi anni, questo frutto sta riscuotendo molto interesse da parte di chi si occupa di prevenzione cardiovascolare. L’Uva, soprattutto quella nera è, infatti, ricca di ferro e di transresveratrolo, un composto fenolico (antiossidante) che sembra implicato nell’azione cardioprotettiva. Il ferro è utile come coadiuvante nelle anemie, mentre il transresveratrolo ha potenti qualità antiaterogene e di fluidificazione del sangue. Esso agisce sia nei confronti del colesterolo LDL (“cattivo”), di cui provoca la riduzione a livello plasmatico, sia nei confronti del colesterolo HDL (“buono”), di cui favorisce l’aumento. Il colesterolo LDL è quello che si deposita sull’endotelio, mentre il colesterolo HDL ha un’azione “pulente” i vasi sanguigni. L’effetto del transresveratrolo è stata scoperta dopo lo studio della popolazione francese, in cui, nonostante l’elevata assunzione di grassi contenuti nel formaggio, il rischio di eventi cardiovascolari rimaneva relativamente basso; questo effetto paradosso è stato proprio imputato all’alta concentrazione di transresveratrolo nel vino, bevanda di cui fanno largo uso i francesi. In realtà, l’effetto sul colesterolo si ha anche con la semplice assunzione di succo di uva. La dieta a base di uva (ampeloterapia), se condotta sotto stretto controllo medico e per periodi brevi, può essere seguita per fare il “carico” di tutte le proprietà medicali di questo interessante frutto.

Tratto da
Elisir di Salute (copyright)
il punto di vista di medici e ricercatori
settembre/ottobre 2009

Altri articoli: