Licopene, quali benefici?

Il consumo costante di questa sostanza, contenuta nel pomodoro, fornisce un importante aiuto nella prevenzione di alcuni tumori.

Il consumo costante di questa sostanza, contenuta nel pomodoro, fornisce un importante aiuto nella prevenzione di alcuni tumori.

Nell’anno di Expo 2015, dedicato all’alimentazione, la Dieta Mediterranea ha trovato uno dei più vasti palcoscenici in cui essere declinata in tutte le sue forme e contenuti. La caratteristica principale di questo regime alimentare è ormai nota e consiste nella frequente presenza sulla tavola di prodotti soprattutto vegetali; fra questi trova grande spazio il pomodoro sia come prodotto consumato fresco che come ingrediente o come prodotto trasformato.

Prof. Alberto Ritieni
Professore di Chimica degli Alimenti
Università di Napoli Federico II
Dipartimento di Farmacia

Nell’anno di Expo 2015, dedicato all’alimentazione, la Dieta Mediterranea ha trovato uno dei più vasti palcoscenici in cui essere declinata in tutte le sue forme e contenuti. La caratteristica principale di questo regime alimentare è ormai nota e consiste nella frequente presenza sulla tavola di prodotti soprattutto vegetali; fra questi trova grande spazio il pomodoro sia come prodotto consumato fresco che come ingrediente o come prodotto trasformato. È ormai accertato che consumare pomodoro in modo costante e frequente produce notevoli vantaggi per la nostra salute, che sono determinati oltre che dalla presenza di vitamina C, soprattutto dall’abbondanza di carotenoidi che comprendono il Betacarotene e in primo luogo, il Licopene che, a differenza del Beta-carotene, non può trasformarsi in Vitamina A.

I vantaggi del Licopene
Il Licopene è oggi da considerarsi una delle poche sostanze al cui consumo costante e frequente si può associare un evidente vantaggio per la prevenzione di patologie come il Tumore alla prostata nell’uomo, ciò per le sue consolidate attività antitumorali e ancora di più per le sue capacità antiossidanti che risultano almeno 3-4 volte superiori al B-carotene. Il Licopene è chimicamente una sostanza “lipofila” ovvero è poco affine all’ambiente acquoso, ragion per cui la sua maggiore concentrazione a livello degli organi interni dell’uomo risulta più elevata nei distretti del fegato oppure nelle ghiandole surrenali o nei testicoli. La sua scarsa solubilità in acqua lo rende altresì meno disponibile nell’area della mammella per cui anche il suo trasferimento nel latte materno è poco efficiente.

Molto presente nei pomodori
Nel pomodoro la presenza del Licopene è molto elevata a livello dalla buccia (oltre 5 volte in più rispetto alla polpa di pomodoro), questo rende i pelati meno “licopenici” rispetto ai pomodorini interi o alle passate dove vi è un arricchimento tecnologico del prodotto finito con parte dei sottoprodotti provenienti dalla linea dei pelati. Al contrario, la natura chimica del Licopene lo rende più solubile in presenza di grassi vegetali come l’olio di oliva; questo spiega perché uno dei piatti della tradizione ovvero il “ragù” è da considerarsi un piatto salutistico (in particolare un ragù a base solo vegetale) o addirittura “funzionale” laddove si utilizzano pomodori di qualità che sono cotti per un discreto periodo di tempo in presenza di olio extravergine di oliva, spezie, aglio, ecc. Questa procedura consente un’ottima “estrazione casalinga” del Licopene dai pomodori usando l’olio come agente estraente, rendendolo così più disponibile. La natura del Licopene inoltre lo rende stabile anche a temperature superiori ai 100°C, per tale motivo anche dopo prolungati procedimenti di cottura, la perdita quantitativa raramente supera il 20% del livello iniziale.
Il Licopene rappresenta da solo il 60% dei carotenoidi, ma diventa così importante solo nella fase terminale di maturazione dove predomina il colore rosso e raggiunge livelli elevati. Nel caso dei pomodori non ancora maturi, i livelli di Licopene sono molto bassi e infatti, il suo colore rosso è coperto da altre molecole come le clorofille che invece danno il colore verde tipico dei pomodori acerbi. Il livello di Licopene può anche superare i 70 mg in un kg di pomodoro, ma valori di 50 mg/kg sono considerati più che eccellenti e tutto ciò senza utilizzare tecniche di ingegnerizzazione genetica. Il Licopene è ben presente anche in altri alimenti come il cocomero, la carota rossa o i pompelmi, ma il loro consumo medio oppure le loro proprietà organolettiche li rende meno interessanti rispetto al pomodoro per essere inseriti in un piano alimentare.

Assorbimento e quantità
Il Licopene, reso bioaccessibile grazie ai grassi di cottura, è poi reso biodisponibile nel nostro sistema gastrointestinale dagli acidi biliari che permettono di raggiungere livelli sierici di Licopene finanche di 1 nmole/ ml; naturalmente questo dato è in funzione del consumo di pomodoro, della sua qualità, del trattamento subito dai pomodori ma è sufficiente a fornire una protezione naturale alle aggressioni degli agenti ossidanti e a contrapporsi ai processi pretumorali, specie nei distretti prima elencati. Pur sembrando non coerenti con i dettami della Dieta Mediterranea, inserire nella dieta alcuni derivati del pomodoro, come ad esempio il ketchup, assicura livelli elevati di bioaccessibilità del Licopene. In generale, le Associazioni dietetiche internazionali suggeriscono di assumerne circa 5-10 mg al giorno che coincidono con 200 g di pomodoro fresco oppure come condimento della pasta o di una pizza (guarnita con 40 g di sugo di pomodoro).

Proprietà antiossidanti

Il Licopene possiede una serie di proprietà positive di tipo antiossidante perché è una molecola molto ricca di legami insaturi, questo spiega anche il colore rosso brillante che concede agli alimenti che lo veicolano, che catturando i radicali liberi formati nel nostro organismo li annichilisce e li rende innocui, bloccando di fatto le reazioni ossidative alla base della formazione dei tumori. Per queste ragioni il Licopene è considerato un vero e proprio “radical scavenger” ovvero uno dei migliori spazzini del nostro organismo. A queste proprietà generali, il Licopene aggiunge una nota capacità preventiva nei confronti di alcuni tumori fra cui il Tumore della prostata e numerosi altri studi ne hanno prospettato l’efficacia anche nei confronti di tumori gastrointestinali, mammari e in quelli definiti endometriali.
Il Licopene agisce nei confronti dei mediatori dell’infiammazione e, pur essendo meno rapido nell’azione rispetto ad esempio ai farmaci FANS, certamente produce meno effetti indesiderati, pertanto il suo utilizzo in una fase preventiva è da considerare ottimale.
Eventuali effetti collaterali dovuti al Licopene sono da correlare agli alimenti che lo veicolano: pomodori, fragole e albicocche, poiché contengono istamine, possono in alcuni casi scatenare reazioni allergiche, come anche l’acidità naturale di alcuni vegetali, per esempio pomodoro e arancia, può provocare disturbi gastrici.
Dal punto vista normativo il Licopene viene considerato a tutti gli effetti un vero e proprio additivo alimentare ed è utilizzato come colorante naturale e, identificato con la sigla internazionale E160d, è approvato dall’Unione Europea per il suo uso in alimenti e bevande, ma stranamente il Licopene risulta essere bandito in Australia e in Canada. Dal punto di vista economico, dopo la Cina, l’Italia rappresenta la nazione che produce più Licopene.

Indicato a tutte le età
Gli effetti benefici derivanti dal consumo di Licopene sono numerosi e, di contro, sono molto poche le controindicazioni; si può inoltre aggiungere che una dieta ricca di Licopene può essere consigliata a partire da qualsiasi età, anche e soprattutto in età prescolare, poiché la prevenzione di alcune patologie è fortemente condizionata da un’alimentazione equilibrata che introduca nell’organismo i necessari principi nutraceutici presenti naturalmente negli alimenti tipici della Dieta Mediterranea.

Tratto da 

Elisir di Salute (copyright)
il punto di vista di medici e ricercatori
novembredicembre 2015

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