
Tortino di borlotti e radicchio
Preparazione e cottura: 20-45 min
Difficoltà: facile
Tutto il mondo invidia all’Italia il radicchio di Treviso, seguiteci in Veneto per assistere con noi alla raccolta di questo ortaggio unico!
Il radicchio di Treviso è un ortaggio italiano invidiato in tutto il mondo per il suo piacevole sapore amarognolo e i suoi colori sgargianti.
Esistono 2 tipi di radicchio trevigiano, quello precoce e quello tardivo, ciascuno da coltivare in modo particolare secondo le esigenze.
In questo periodo, però, vengono raccolti entrambi, pronti per esser portati sulle tavole degli italiani. Scoprite con noi come si raccoglie il radicchio a Treviso e come lo si usa in cucina.
Nelle campagne trevigiane si coltivano 2 radicchi a foglia porpora, ortaggi particolari e molto apprezzati sia per il loro aspetto che per il loro sapore.
A livello botanico sono considerati entrambi Cichorium intybus ma alla vista sono due piante differenti, seppur entrambe crescano a cespo e presentino foglie color porpora con evidenti nervature bianche.
L’imbianchimento di questo ortaggio è caratteristico e avviene dopo la raccolta: una tecnica molto particolare che prevede di schermare le piante dalla luce tramite apposite coperture dopo aver sistemato i vegetali in una vasca in cui scorre acqua di risorgiva.
A Treviso la raccolta del radicchio comincia in autunno, quando ai primi di ottobre si cominciano a recuperare i primi cespi di precoce.
Questo tipo di cicoria è poco resistente al freddo e va asportata dal suolo entro metà dicembre, prima che il termometro cominci a segnare temperature sempre più vicine allo zero. I radicchi precoci vanno scalzati dal suolo facendo leva con una vanga, opportunamente inserita nel terreno a debita distanza dai cespi.
Subito dopo la raccolta, vanno asportate le foglie esterne dal cespo dato che nella maggior parte dei casi risultano rovinate o danneggiate.
Il radicchio di Treviso tardivo, resistente ai freddi, si coglie dalla seconda decade di novembre a inizio marzo. Va prelevato dal suolo con la zolla di terreno che contiene le radici; questa attività è propedeutica al successivo imbianchimento dato che la terra evita che i vegetali marciscano una volta sistemati in acqua.
Anche in questo caso è opportuno eliminare quanto prima la vegetazione esterna e quella deteriorata per esser certi che i marciumi non infettino altri vegetali durante il periodo di imbianchimento.
La raccolta del radicchio è di certo una soddisfazione, ma nulla a che vedere al piacere che prova il palato all’assaggio.
I radicchi, infatti, sono estremamente apprezzati per il loro sapore amarognolo ma estremamente piacevole, un gusto che si sposa bene con quello di molti altri ingredienti.
Il precoce può essere utilizzato:
Quando, invece, si parla del radicchio di Treviso tardivo in cucina, ci si sta avventurando nel campo della prelibatezza, un’eccellenza senza eguali che si consuma principalmente previa cottura.
Un’altra ricetta interessantissima è il tortino di borlotti e radicchio, un accostamento particolarmente saporito che con l’uso del Tardivo di Treviso - a differenza della ricetta originale che prevede l’utilizzo del radicchio di Chioggia - diviene ancora più gustoso.
Ma non scordiamo gli accostamenti con i formaggi, con cui si possono preparare ottime lasagne o torte salate; utilizzate il formaggio montasio se volete assecondare i sapori del Triveneto, del gorgonzola se invece vi piacciono gli aromi più forti.
E il dessert? Facile, basta caramellarlo con dello zucchero di canna e accompagnarlo con della panna montata per un dolce tanto particolare quanto piacevole.