
Cannellini all'uccelletto
Preparazione e cottura: 10-20 min
Difficoltà: facile
Coltivare pomodoro: tutto ciò che serve sapere per curare l'ortaggio principe dell'orto e della cucina italiana!
Il pomodoro è l’ortaggio principe dell’orto e della cucina italiana. Coltivarlo è più semplice di quel che pensiate, soprattutto se seguite questi 10 consigli.
Mai bagnare la vegetazione: questo è il trucco fondamentale per la salute della pianta di pomodoro. Scavate un solco lungo la fila, a 30 - 40 cm dalle piante e annaffiate dirigendo il getto d’acqua al suo interno. Con questa accortezza eviterete di bagnare foglie e fusto e distribuirete l’acqua vicino alle radici.
Irrigate con costanza, specie quando le piante fioriscono, ma state attenti a non esagerare. Annaffiature eccessive favoriscono, soprattutto nelle varietà più sensibili, fastidiose spaccature dei frutti.
Sfeminellare significa eliminare i nuovi germogli (le femminelle) che si formano alle ascelle dei rami, tassativamente prima che raggiungano i 3 cm di lunghezza. In questo modo eviterete che la pianta utilizzi troppa energia per creare nuovo fogliame e favorirete la formazione e la maturazione dei pomodori.
Il pomodoro è soggetto all’attacco di molti parassiti e malattie. Uno dei nemici più comuni è l’afide (Myzus persicae): contrastatelo in modo naturale preparando un macerato di foglie di pomodoro (perfette le femminelle che avete eliminato dalla pianta).
I pomodori vanno assicurati a un tutore (ad esempio una canna di bamboo) per favorire la stabilità della pianta, migliorare la crescita in verticale e evitare che le bacche tocchino il terreno e vadano incontro a marciume. Interrateli a debita distanza dal fusto (circa 5 cm) non appena effettuato il trapianto. Mano a mano che i pomodori crescono, assicurate la vegetazione al sostegno utilizzando della rafia naturale.
Alcune piante traggono beneficio nel condividere lo spazio dell’orto con altre specie. È il caso del basilico: mettetelo a dimora lungo i filari di pomodoro, non solo terrà distanti gli afidi, sentirete quanto migliorerà il sapore del raccolto.
Il pomodoro ha bisogno di molti nutrienti. Prima di trapiantare gli ortaggi, assicurate tutti gli elementi utili alle piante mischiando del letame al terreno che le ospiterà. Se nei 20 giorni successivi al trapianto i pomodori stentano a crescere, distribuite anche un concime a base di azoto che stimola la crescita della vegetazione. Con la coltura in atto è invece meglio non esagerare con questo nutriente, rischiereste di trovarvi chiome folte e scarsi raccolti, meglio optare per concimi più equilibrati e possibilmente ricchi di calcio.
Una volta che le piante si saranno sufficientemente sviluppate, accostate della terra alla base del fusto, fino a creare un cumulo alto circa 10 cm tutt’attorno al vostro pomodoro. Con questa “montagnola” la pianta sarà più stabile e, stimolata dal buio, emetterà proprio in quel terreno nuove radici migliorando l’assorbimento di acqua e nutrienti.
Anche se i pomodori si possono raccogliere non appena la buccia cambia colore, è consigliabile attendere che siano belli rossi; ruotando leggermente la presa, si staccano dalla pianta senza difficoltà.
Il pomodoro ha bisogno di molto nutrimento, ne preleverà il più possibile dal suolo. Ecco perché, al termine della coltivazione, è sconsigliabile coltivare sullo stesso terreno altre piante dalle elevate esigenze nutritive, come cavoli, zucche o meloni o specie appartenenti alla stessa famiglia del pomodoro come melanzane, peperoni e peperoncini.
Cosa seminare? Carote, lattughe, sedano e cipolle sono la scelta migliore!
Foto credits: pieter musterd