Biodiversità e curiosità

Come coltivare il fico: poche attenzioni e tante soddisfazioni

Come coltivare il fico: poche attenzioni e tante soddisfazioni

Coltivare il fico non richiede molta esperienza e ogni anno potrete raccogliere i frutti senza grosse difficoltà: ecco tutti i consigli utili!

Il fico è un albero da frutto rustico che in Italia è molto comune, in particolare nelle regioni a clima mite. Il sapore dolce dei suoi frutti è molto apprezzato e in genere vengono consumati freschi, ma sono anche utilizzati per particolari preparazioni, come i buonissimi fichi secchi.

Volete sapere come coltivare il fico? Venite nel frutteto per vedere come si fa!

Dall’Asia Minore alla conquista del mondo!

Coltivare il fico, un albero antico

Il fico (Ficus carica) è un albero da frutta originario dell’Asia Minore che raggiunge al massimo i 10 mt di altezza. Molte fonti testimoniano come il fico venisse coltivato in moltissime comunità antiche, fenice e egiziane su tutte, e che successivamente si è diffuso in tutto l’areale Mediterraneo.

Nell’antichità il frutto del fico ha sempre simboleggiato la fertilità e le gioie della vita, ecco perché per i Greci aveva la capacità di ravvivare l’amore ed era “degno di nutrire i filosofi”.
Dopo la scoperta dell’America, la pianta è stata esportata con successo oltreoceano, in Africa, in Cina e in Giappone, come pure in Australia.

Insomma, grazie alla sua adattabilità, il fico cresce e va a frutto in tutto il mondo ma, anche ai giorni nostri, i maggiori produttori mondiali sono sempre i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo: Italia, Turchia, Grecia, Algeria, Libia, Marocco, Spagna e Francia.

Un frutto e una pianta a dir poco particolari

Coltivare il fico: le specie

Il fico (Ficus carica) è una specie caducifoglia che ama i climi miti caratterizzati da temperature elevate e bassa umidità; trova invece difficoltà ad accrescersi in terreni soggetti a ristagni idrici.

Questo albero viene coltivato per i suoi frutti, tanto dolci quanto particolari; botanicamente parlando, infatti, il fico non è un singolo frutto ma un’infruttescenza (siconio). I veri frutti del fico sono quelli contenuti nella buccia: quella miriade di vescicole zuccherine (che gli scienziati definiscono acheni) sono ciascuno un frutto vero e proprio.

Il Ficus carica è una specie dioica, ciò significa che esistono individui maschili e individui femminili di fico differenti tra loro: i primi producono polline e alcuni frutti (purtroppo immangiabili), i secondi ricevono il polline e accrescono i fichi che tanto ci piacciono.

Proprio così, solo le piante femmina producono frutta edibile, principalmente in due periodi dell’anno, in primavera e in autunno.

Come coltivare il fico: si mette a dimora alla fine dell'inverno

Come coltivare il fico: i consigli utiliL’alberello di fico si mette a dimora a fine inverno-inizio primavera, preferibilmente su un terreno lavorato e ben esposto al sole. Appena trapiantato, lo si taglia di netto a un metro da terra per promuovere lo sviluppo vegetativo e permettergli di crescere rigoglioso nei prossimi 3 anni, periodo in cui produrrà pochissimo.

Negli anni successivi le potature invernali serviranno a eliminare i rami danneggiati o secchi, quelli malati e i polloni ma non servirà a dare forme particolari alla pianta, che sarà libera di crescere secondo natura. Attenzione, durante gli interventi di potatura la pianta emetterà del lattice bianco dalle branche tagliate: cercate di evitare il contatto con la linfa della pianta perché è urticante, specie nei soggetti sensibili.

Il fico non ha bisogno di altre cure per poter crescere in salute, se non una concimazione tramite interramento del sovescio interfilare di leguminose.

Le uniche piante che producono fichi edibili sono le specie femmina, la loro maturazione avviene in due periodi dell’anno: in primavera producono i fichi primaticci mentre tra fine estate e inizio autunno si raccolgono i fichi veri e propri.

Fichi appena colti o secchi? In ogni caso, una prelibatezza!

Come coltivare il fico e gli usi in cucina
Il fico si consuma principalmente fresco, appena colto dalla pianta, ma è anche un ingrediente utilizzato in moltissime ricette e preparazioni, dolci o salate non c’è differenza. Abbinato a dell’ottimo prosciutto crudo dolce o del formaggio a pasta morbida, il fico diventa un antipasto sfizioso da consumare in compagnia durante un aperitivo.

Irresistibili se accompagnati al miele, le preparazioni dolci a base di fichi sono moltissime: dalle marmellate alle confetture, sulle crostate o a farcitura di dolci di pan di spagna.

Non solo, con questo frutto si preparano anche delle bevande d’altri tempi: è il caso del vincotto di fichi, un preparato liquido a base di fichi utilizzato sulla carne in contrasto al sapore dominante o nell’antica ricetta delle cartellate pugliesi.

I fichi secchi, poi, meritano un capitolo a sé. Sono un prodotto che si prepara con una tecnica ben precisa, non proprio semplice, che permette di aumentare il grado zuccherino all’interno del frutto diminuendone il contenuto interno d’acqua. In Italia i fichi secchi sono una prelibatezza e in molte regioni si preparano vere e proprie eccellenze uniche al mondo: come i fichi secchi di Carmignano, il Fico bianco del Cilento e il Fico di Cosenza.

Un frutto ricco di energia… ma attenti al lattice!

Come oltivare il fico, frutto ricco di energiaIl fico fresco è un frutto ricco di energia e di nutrienti, su tutti carboidrati e fibre. Esplica anche moltissimi effetti positivi sull’organismo, specie alla gola grazie alle capacità di sciogliere e eliminare il muco e di ridurre la tosse. Alcuni affermano che anche le foglie della pianta possono essere usate per curare i problemi del cavo orale, ma queste fonti non sempre sono autorevoli.

Un capitolo a sé merita il lattice emesso dalla pianta in caso di rottura dei rami; in molti credono che questa sostanza abbia il potere di velocizzare l’abbronzatura: nulla di più sbagliato!
Questa credenza è oltremodo falsa, anzi, il lattice bianco emesso dal fico ha proprietà caustiche e può causare ustioni molto gravi se permane sulla cute. 
Se siete stati colpiti da questa sostanza, eliminatela subito con dell’acqua corrente evitando di esporvi alla luce del sole per un paio d’ore. 

Ciò non toglie che anche questo lattice urticante possa tornare utile: lo si usa molto spesso su calli e verruche per eliminarli in modo naturale.

Altri articoli: