Conoscere le tecniche per deliziare il palato è fondamentale. Conosci i segreti della marinatura perfetta di carne, pesce e verdure?
L’arte della marinatura è oramai una tecnica consolidata in tutte le cucine del mondo, se per alcuni non ha segreti, per altri risulta ancora un mistero. Marinare, in cucina, significa far macerare un determinato cibo, la carne o il pesce, in un liquido generalmente formato da tre componenti: una acida, una grassa e spezie.
La marinatura è una pratica gastronomica che risale ai nostri avi, veniva infatti utilizzata per conservare i cibi più a lungo quando il frigorifero non esisteva.
La marinatura si prepara con una componente acida, tra le più comuni ci sono:
In base a alla preparazione, e anche al gusto che si desidera dare al piatto, sarà più indicato l’uno o l’altro.
La componente grassa invece viene data da olio o burro, ma l’extra-vergine è il vero prediletto della cucina nostrana, anche se nessuno vieta di utilizzare altri oli vegetali.
Ciò che invece in molti non sospettano è che, unendo semplicemente le due parti, queste non si amalgamano. Avete mai notato come olio e aceto risultino sempre ben separate quando condite l’insalata?. Il principio qui è il medesimo, l’ingrediente acido e quello grasso, non essendo composti le cui molecole sono in grado di legare tra loro, hanno bisogno di un ulteriore “aiutino” che contrasti la chimica, e riesca quindi a stabilizzare l’emulsione. Stiamo parlando di lecitina di soia e/o senape.
Aggiungendo infatti uno di questi due ingredienti sarà possibile permettere alle fibre della carne di assorbire il liquido di marinatura, viceversa l’olio (elemento fondamentale per dare sapore) non verrà assorbito poichè, le sue molecole tendono ad attrarsi tra loro senza però unirsi al resto.
Non tutte le marinature sono uguali dato che si adeguano a preparazioni diverse e alle portate più disparate. Come si fa a capire quanta componente acida e quanta grassa è necessaria per avere un risultato gustoso ed equilibrato? Le proporzioni possono variare da 1 a 1 sino a 1 a 3, la discriminante è la complessità del taglio di carne che verrà trattato piuttosto che la tipologia di pesce.
Non tutta la carne è uguale, ovviamente.
Se invece non sapete resistere alle pietanze di mare ecco che la marinatura cambia, e parecchio. Se nella carne viene prediletta la componente acida, nel pesce la faccenda è invece equilibrata, quindi via libera a:
salsa di soia
vino
aceto
succo di limone
Qui gli ingredienti si spostano sulla proporzione 1:1, ossia stessa quantità della componente acida e grassa, ecco che nella preparazione del composto per la marinatura avrà un ruolo fondamentale la scelta del giusto olio d’oliva. Per portare in tavola piatti eleganti come pesce spada, tonno e salmone ben marinati dovrete optare per vino bianco o birra, ma si può impreziosire la marinatura anche con un tocco di brandy e succo di limone. In questo caso i dettagli avranno un ruolo importantissimo per chiudere la ricetta in modo eccellente, particolare attenzione ad aglio, agrumi ed erbe aromatiche così come le spezie.
Se si parla di marinatura è impossibile non parlare di ricette tradizionali che coinvolgono questa pratica. Avete mai sentito parlare di scapece? Se siete abruzzesi sicuramente si perchè conoscerete molto bene la scapece alla vastese, un antipasto di pesce tipico della cucina regionale. La scapece è una preparazione riservata ai pesci piccoli come acciughe e sarde ma talvolta anche alle verdure. La maceratura in aceto viene fatta solo a seguito della cottura, dove l’ingrediente principe, per l’appunto il pesce (o la verdura), viene fritto in farina.
Sempre nel ricettario di nonna troviamo la preparazione delle verdure (o del pesce) in carpione, questa usanza culinaria è piuttosto datata. Come per la scapece, la marinatura avviene post cottura (o meglio frittura), il composto si ottiene soffriggendo cipolle con salvia, alloro, erbe aromatiche e pepe e successivamente viene aggiunto l’aceto. Quando il cibo si raffredda si aggiunge il liquido per la marinatura e si lascia macerare per qualche ora.
Abbiamo detto che la marinatura è composta da una parte acida e una grassa, e che la prima può variare a seconda del gusto. Ecco perchè quando dobbiamo selezionare l’ingrediente acido (o gli ingredienti acidi) la fantasia non va sottovalutata.
La marinatura infatti può prevedere: salsa di soia, yogurt, salsa Worcestershire, whisky ed ognuno di questi darà note assolutamente diverse alle vostre pietanze. Se invece parlassimo di spezie ed erbe aromatiche via libera agli insaporitori classici come: origano, timo, maggiorana, rosmarino e alloro ma ancor di più a sperimentazioni più spinte come coriandolo, zucchero di canna, pepe bianco, aglio e peperoncino.