Si raccolgono in meno di due mesi di coltura, a patto che vengano irrigati con costanza: è tempo di coltivare i ravanelli o rapanelli. Scopri come!
Ravanelli o rapanelli, voi come li chiamate? Qualsiasi nomignolo utilizziate per identificarli, la pianta che produce quelle radici succose, tonde e rosse - con cui si preparano ricche insalate estive o primi piatti freddi con cereali o quinoa - è sempre il Raphanus sativus.
E indovinate un po’, la primavera è proprio il periodo ideale per coltivarlo: sì, perchè viene seminato in tutti i periodi dell’anno a parte quelli più caldi e si raccoglie in meno di due mesi di coltura, sempre a patto che venga irrigato con costanza.
Ecco tutti i consigli per coltivare dei ravanelli perfetti!
Il ravanello è una specie orticola che si coltiva con estrema facilità e in pochissimo tempo regala ottimi raccolti.
Si può seminare durante tutto l’anno, l’importante è assicurargli un’irrigazione regolare e temperature miti: in inverno, quindi, può crescere tranquillamente sotto al tunnel.
Pur adattandosi a molte tipologie di suolo, la pianta predilige terreni tendenzialmente sciolti, perché capaci di allontanare l’acqua in eccesso: in sostanza, gli ortaggi da radice vanno preservati dall’umidità al fine di scongiurare muffe e malformazioni.
L’irrigazione svolge un ruolo fondamentale nella coltivazione del Raphanus sativus: il ravanello cresce anche in condizioni pessime ma solo annaffiandolo spesso, con volumi d’acqua limitati potrete raccogliere radici croccanti, dal sapore eccelso.
Il Raphanus sativus è una specie vegetale coltivata per la sua radice commestibile dal caratteristico sapore pungente, talvolta piccante.
Ravanelli e rapanelli, quindi, sono la stessa specie? Qualcuno suggerisce di chiamare ravanelli solo le radici tonde, altri usano i termini secondo delle personalissime interpretazioni legate al colore. L’unica sicurezza ce la dà il vocabolario: i termini “ravanello” e “rapanello” sono sinonimi in tutto e per tutto, seppur “rapanello” rappresenti una forma arcaica poco usata; pensate che lo stesso vocabolario suggerisce che sia molto più in voga il termine “rafanello”, anch’esso a indicare sempre e solo la radice rossa più amata dagli italiani.
Ma quanti tipi di ravanello esistono?
Ci sono moltissime varietà botaniche di Raphanus sativus ma, per semplificare, possiamo raggrupparle in base alla forma della radice che producono in: