Legumi, l'elenco completo dalla A alla Z

Legumi, l'elenco completo dalla A alla Z

Tutti i legumi che si usano in Italia, scopri quali sono e quanti ne esistono

In molti si domandano quali sono i legumi: abbiamo deciso di stilare una lista di tutti i legumi che si usano in cucina così da offrire a chiunque uno sguardo completo sull’argomento.
Ecco l’elenco dei legumi, alimenti senza glutine per definizione, ricchi di nutrienti ed estremamente saporiti.

La fava è tipica del Centro Italia

La fava (Vicia faba) è una pianta leguminosa che produce semi edibili dall’ottimo sapore e ricchi di nutrienti.
Coltivata sin dall’antichità, la fava produce sempre in buona quantità ed è utile anche per migliorare la qualità del terreno su cui cresce.
In cucina questo legume è molto usato nelle ricette tradizionali del Centro Italia, come la vignarola romana, l’insalata di fave e pasta e fave.

Il fieno greco è poco usato in Italia

Il fieno greco (Trigonella foenum-graecum) è una erbacea annuale appartenente al gruppo delle leguminose di cui si consumano i semi a forma triangolare di color giallo scuro.
Questa pianta annuale è conosciuta da moltissimo tempo, persino Carlo Magno ne parla nei suoi scritti, ma all’epoca veniva usata come alimento per gli animali.
Oggi, invece, il fieno greco viene usato moltissimo nella cucina indiana ed è uno degli ingredienti fondamentali del famosissimo curry. Inoltre i semi di fieno greco possono essere impiegati nella preparazione di tisane e infusi dall’aroma esotico.

Di lenticchie ne esistono moltissimi tipi

La lenticchia (Lens culinaris) è uno dei legumi più conosciuti e utilizzati; coltivato sin dall’alba dei tempi, è un cibo ricco di proteine e ferro, prelibato e molto saporito, particolarmente apprezzato nel Centro-Sud Italia.
Nel nostro Paese ne esistono moltissime varietà tipiche, ciascuna caratterizzata da particolarità che le rendono eccellenze uniche al mondo.
In cucina le lenticchie possono essere preparate in moltissimi modi, spesso per accompagnare altrettante pietanze, come nella ricetta della salsiccia e lenticchie in umido o nella tipica portata di Capodanno: il cotechino con le lenticchie.
In molti lamentano il fatto che le lenticchie secche vanno messe in ammollo per almeno 24 ore prima di essere usate, per scongiurare questo problema Valfrutta propone le lenticchie cotte al vapore: una soluzione sempre pronta capace di offrire un prodotto dal sapore unico, ricco di proteine e di fibre per un’alimentazione sana e gustosa.

La radice di liquirizia è una bontà unica

Anche la liquirizia è un legume! A differenza di tutti i suoi parenti, la liquirizia viene coltivata per utilizzarne la radice aromatica dalle notevoli qualità benefiche.
In Italia questa coltura è tradizionale in Calabria, pensate che solo in questa regione viene prodotta ogni anno l’80% di tutta la liquirizia italiana!
Una volta recuperata dal suolo, ripulita e fatta essiccare, la radice di liquirizia può esser sgranocchiata così com’è. Le preparazioni dolciarie più comuni, invece, altro non sono che succo di liquirizia recuperato dalle radici tramite bollitura.
In cucina può essere utilizzata per preparare liquori e bevande di vario genere, come pure come particolare abbinamento a portate di carne e di pesce, senza scordare il rinomato risotto alla liquirizia.

Il lupino è amato nel Lazio e in Campania

Il lupino bianco (Lupinus albus) è un legume poco conosciuto ma molto apprezzato negli ambienti in cui viene coltivato o lo si trova allo stato spontaneo: in Italia è tipico in molte zone del Lazio e della Campania.
Solitamente i lupini vengono acquistati confezionati, già preparati e cotti, perché non appena colti contengono una sostanza molto amara che rende immangiabile il seme.
Se avete la fortuna di poterli cogliere, per eliminare questo sapore poco piacevole non dovrete far altro che metterli a bollire in acqua salata, ripetendo la cottura fino a che i lupini non avranno un sapore apprezzabile.
In cucina questo legume viene usato in zuppe e minestre, magari in abbinata a delle vongole, ma nella maggior parte dei casi viene consumato come snack durante la merenda o l’aperitivo.

Quante ricette con i piselli!

Il pisello (Pisum sativum) è uno dei legumi più consumati e apprezzati in assoluto, secondo solo ai fagioli.
Ne esistono di moltissimi tipi ma queste perle verdi sono accomunate da un sapore dolce caratteristico e dotate di innumerevoli qualità benefiche per l'organismo.
In cucina c’è solo da sbizzarrirsi con questo legume: vellutate di piselli, risotto di piselli, piselli in umido con le seppioline, piselli al tegame con pancetta, insalata di riso, arancini, pasta con panna piselli e prosciutto, piselli alla menta e vino bianco, riso alla cantonese e chi più ne ha più ne metta. E voi come cucinate i piselli?
Per le vostre ricette, vi consigliamo di provare i piselli piccoli cotti al vapore di Valfrutta, solo così sarete certi di gustare un legume dal sapore unico perché raccolto, lavorato e cotto al vapore in una sola giornata.

La soia, un ingrediente duttile in cucina

Anche la soia (Glycine max) è un legume molto importante per l’essere umano.
Questa pianta coltivata in tutto il mondo è capace di donare semi che possono essere usati in moltissimi modi. Non solo salsa di soia, ma anche farina di soia, latte di soia, olio di soia, germogli di soia, tofu e miso. Senza dimenticare i fagioli edamame, i semi acerbi di soia cotti al vapore sono una vera e propria prelibatezza, ecco perché anche Valfrutta propone la soia edamame cotti al vapore!
Ogni preparazione a base di soia, poi, diventa ingrediente base per moltissime ricette: rivisitazioni moderne di piatti tradizionali o veri e propri capisaldi della cucina orientale, c’è solo l’imbarazzo della scelta.

Arachidi, lo snack perfetto

In molti le chiamano noccioline americane, alcuni usano il termine di bagigi ma altro non sono che le arachidi!
Gli arachidi sono i semi prodotti dall’Arachis hypogaea, specie erbacea appartenente alla famiglia delle Fabaceae, il gruppo di piante in cui i botanici riuniscono tutte le leguminose.
In Italia i semi delle arachidi vengono consumati previo tostatura e serviti a fine pasto come frutta secca oppure come accompagnamento durante gli aperitivi.

I ceci, legumi amati sin dall’antichità

I ceci sono i semi edibili prodotti dalla Cicer arietinum, una leguminosa erbacea che l’uomo coltiva sin dall’antichità. Questa pianta, insieme a farro, orzo e lenticchie, è una delle prime che l’essere umano è riuscito ad addomesticare per uso alimentare; pensate che son state ritrovate delle coltivazioni di ceci precedenti al 600 a.C.!
Questo legume è molto usato nel Centro Italia e in Sicilia dove viene utilizzato per preparare piatti tipici, come la farinata e le panelle.
I ceci sono buonissimi se consumati previo lessatura, accompagnati da altre verdure o usati in minestre e zuppe; se non l’avete ancora fatto, provate i ceci al vapore Valfrutta, ceci cotti delicatamente per esser certi di portare in tavola il sapore vero dei legumi appena cucinati.

La cicerchia è perfetta da coltivare in ambienti difficili

La cicerchia (Lathyrus sativus) è il seme raccolto da una leguminosa particolare, una specie erbacea capace di produrre costantemente e in modo abbondante.
È un alimento ricco di proteine, nutriente e capace di saziare, ma anche molto buono; queste caratteristiche gli permettono d’essere il vegetale migliore da seminare in zone povere, in cui carestie e siccità mettono in ginocchio la popolazione.
Tra gli scaffali dei supermercati potrete trovare la cicerchia secca o la cicerchia decorticata, la prima va messa a mollo per una giornata intera e poi cotta in acqua bollente per circa 2 ore; la cicerchia decorticata, invece, va fatta bollire per almeno mezz'ora prima di poter esser consumata.
La si usa in molte portate tradizionali, di cui ricordiamo la zuppa di cicerchie, ma sta benissimo anche in insalata come pure in molte minestre a base di legumi misti.

Il re dei legumi, sua maestà il fagiolo

L’indiscusso re dei legumi non può che essere Il fagiolo (Phaseolus spp.).
Questa pianta erbacea annuale presente moltissime specie differenti usate come alimento, tra i più conosciuti non possiamo evitare di citare il fagiolo comune (Phaseolus vulgaris), il fagiolo di Spagna (Phaseolus coccineus) e il fagiolo di Lima (Phaseolus lunatus).
A sua volta ciascuna specie presenta moltissime varietà differenti tra loro per colore esterno e dimensione. Pensate, ad esempio, alle differenze tra borlotti e cannellini, piante di varietà diverse appartenenti alla stessa specie.
Il fagiolo si presta a moltissimi piatti tradizionali, come la famosa pasta e fagioli o la ricetta dei fagioli e cipolla, ma anche i fagioli all’uccelletto, il piatto salsiccia e fagioli e innumerevoli zuppe e minestre che vedono come protagonista indiscusso il re dei legumi.

Il fagiolo indiano, il parente meno conosciuto

Il fagiolo indiano (Vigna spp.) è il cugino meno conosciuto del fagiolo comune. I semi delle due piante a primo acchito sono molto simili e, bene o male, vengono usati in cucina nella stessa maniera. A livello botanico, invece, le differenze ci sono eccome, a partire proprio dal fatto che questi due vegetali appartengono a due generi differenti seppur accomunati dalla famiglia di appartenenza.
Alla pari del fagiolo, anche il fagiolo indiano presenta moltissime specie diverse, tra i più conosciuti citiamo il fagiolo azuki (Vigna angularis) e il fagiolo dell’occhio (Vigna unguiculata).


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