Il suo sapore ricorda quello della liquirizia e del curry: sai cos’è? È l’elicriso liquirizia, una pianta che in Italia si coltiva con estrema facilità. Scopri come!
L’elicriso liquirizia è una pianta che in Italia si coltiva con facilità. Questa specie cresce spontanea nell’area mediterranea colorando gli incolti e le zone aride con la sua vegetazione argentea e i suoi fiori persistenti di color giallo.
Di solito, in cucina, si usa per insaporire la carne e il suo olio ha caratteristiche portentose, perché coglierla durante una passeggiata quando la si può coltivare in orto?
Ecco come si coltiva l’elicriso liquirizia, la pianta aromatica con il fiore giallo.
Noto come elicriso italico (Helichrysum italicum), è una pianta aromatica originaria del sud dell’Africa, che ormai cresce spontaneamente in tutti il bacino del Mediterraneo.
Alle nostre latitudini è molto facile coltivarla, a patto che si possa contare su un terreno sconnesso, ricco di pietre e sabbia, poco propenso a rimanere umido. Ha anche bisogno di molto sole, sia in termini di ore di luce al giorno che di esposizione, in questo caso il più possibile diretta.
La coltivazione dell’elicriso liquirizia comincia mettendo a dimora una talea.
La fioritura dell’elicriso comincia intorno a metà-fine giugno, mentre il giallo dei fiori persiste per tutta l’estate e oltre; anche perchè quando i capolini seccano, non si staccano dalla vegetazione e mantengono la caratteristica colorazione per molto tempo, anche fino all’inverno.
La raccolta dei fiori di elicriso va effettuata però nel pieno della fioritura, recidendo le piante con un taglio netto. Poco prima dell’arrivo della primavera, ricordate di rimuovere i fusti vecchi e quelli malati cercando di favorire il passaggio d’aria all’interno del cespuglio; ed ecco che con questa semplice potatura avrete assicurato lunga vita al vegetale ed anche alle vostre preparazioni a base di elicriso.
L’elicriso è una pianta che conta più di 600 specie originarie del Sud Africa. Negli ambienti mediterranei la specie “italicum” trova il suo clima ideale, tanto da poterla trovare naturalizzata in molti incolti e spiagge.
Acquista il nomignolo di elicriso liquirizia per il suo aroma, per alcuni eccessivo, e il suo sapore che ricorda proprio la liquirizia. Non tutti sono d’accordo su questo aspetto, di sicuro non gli inglesi che ne percepiscono sentori di curry, tanto che il nome volgare di questa specie nei paesi anglosassoni è proprio “curry plant”.
Presenta una vegetazione dalle bellissime tonalità argentate che composta da fusti alti mediamente 60 cm e da foglie strette, molto simili a quelle della lavanda, ricoperte da leggera peluria.
Durante l’estate sviluppa capolini di color giallo acceso, un giallo così bello da ricordare il sole; proprio come ricorda il nome scientifico della specie, Helichrysum, nato dall’unione dei termini greci “sole” e “oro”.
L’elicriso viene usato in moltissimi modi: in cucina si usano le foglie, i fiori sono utili per curare le malattie invernali mentre in cosmesi ne utilizzano l’olio essenziale.
Tra i fornelli le foglie di elicriso sono una spezia particolare e spesso vengono usate nei triti di aromatiche per dar sapore alle carni. In particolare, il sapore dell’elicriso si sposa bene con il pollo e, in generale, con le carni bianche.
Ma si sfrutta anche per condire la pasta e il risotto, e qualcuno le abbina anche alle fave.
Le foglie di elicriso sono perfette quando si preparano liquori e amari alle erbe mentre i fiori sono il massimo quando vengono usati in una tisana per l’inverno.
I fiori in infusione donano un sapore particolare alla bevanda calda e al contempo riescono a preservare la salute della gola, aiutandola a superare la tosse e a eliminare il muco dai bronchi.
L’olio di elicriso, invece, viene usato con uno successo per curare problemi della pelle, come psoriasi, geloni o eczema; motivo per cui lo si trova anche in creme idratanti o per la cura dell’acne.