Come coltivare e utilizzare i fiori commestibili in cucina? Scopri tutti i segreti della borragine, della violetta, della calendula e non solo!
I fiori commestibili, anche detti fiori eduli, vogliono colorare i nostri piatti e non vedono l’ora di far parte del vostro orto perché, oltre a essere belli e buoni, sono pure “bravi”: alcuni di loro possono aiutare le verdure a crescere meglio.
Facciamo un elenco di fiori commestibili da raccogliere in primavera, vediamo come poterli usare in cucina e come coltivarli.
La borragine fiorisce in piena primavera e colora l’orto con il suo fiore blu cadenti. Viene usata:
Se vi è venuta l’acquolina in bocca e non vedete l’ora di provare a coltivare questa pianta, ricordate d seminarla a inizio primavera, in pieno sole, meglio in un terreno umido ma ben drenato: essendo una pianta spontanea, rustica e annuale, si svilupperà senza molte cure ed entro poche settimane dalla semina potrete raccogliere i suoi fiori.
Sistemate le piante di borragine vicino all’orto, queste piante richiamano numerosi insetti utili capaci di migliorare la produttività di moltissimi ortaggi, come pomodori, zucchine e melanzane.
La viola mammola, per alcuni violetta o viola odorata, fiorisce in aprile, anche se in ambienti miti la si può vedere in fiore già a fine inverno.
Una volta formati i 5 petali violetti, i suoi fiorellini non solo abbelliscono e profumano le zone umide del giardino, ma possono essere anche impiegati per la preparazione delle tisane.
Ottimi da usare in infusione, oltre al loro sapore particolare, i fiori di viola mammola hanno la capacità di contrastare e lenire la tosse.
Queste piantine:
L’albero di sambuco sviluppa fiori commestibili da raccogliere in primavera inoltrata.
Come apprezzarne, allora, tutto il gusto e il profumo?
Dove reperire il sambuco nero? Questa specie spontanea cresce in quasi tutta Italia, se decidete di fare una passeggiata in campagna, potrete imbattervi nella bellezza dei suoi fiori.
I fiori di rosa si utilizzano per preparare un risotto delicatissimo o per colorare piatti di ogni tipo: prestano a essere l'ingrediente base di molte portate dolci, come torte e marmellate, ma anche di bevande alcoliche dai sapori morbidi.
A differenza di quel che si pensa, non è l’intensità del colore del petalo a definirne l’aromaticità e l’intensità del sapore, bensì la varietà di rosa utilizzata: in cucina preferite sempre i fiori appena sbocciati dai profumi intensi.
Se volete coltivare la rosa, mettete in terra un pianta innestata durante una giornata mite di metà primavera o meglio, d’autunno e seguitela con estrema cura per esser certi che produca boccioli in quantità.
I fiori di calendula (Calendula officinalis) compaiono a fine primavera - inizio estate e con i loro toni arancioni colorano aiuole d’orti e di giardini. Questa pianta viene definita “autoseminante”, termine che indica che ogni anno riapparirà nel vostro giardino, a patto che le permettiate di terminare l’intero ciclo vegetativo.
È un fiore edule, può essere aggiunto a insalate e misticanze, mentre i suoi petali sono un ottimo colorante per risotti.
Il tarassaco è un’erba spontanea comune in tutta la Penisola e i suoi fiori primaverili sono tra i più conosciuti.
Ciò che in pochi sanno è che tutte le parti del tarassaco possono essere consumate in cucina, dalle radici al fiore. Le radici sono simili a piccole carotine e allo stesso modo possono essere utilizzate tra i fornelli; i fiori vanno sbollentati e hanno un buon sapore, sia aperti che sotto forma di boccioli. I fusti e le foglie, invece, possono esser cotti in padella con aglio, olio, sale e pepe per portare in tavola delle verdurine cotte dalle note amarognole.