
Noce moscata: un albero da record
La noce moscata che utilizziamo in cucina, altro non è che il seme essiccato dal frutto di Myristica fragrans, un albero che cresce solamente nelle zone del Mondo comprese tra i tropici.
Questa specie sempreverde, infatti, ha bisogno di molto caldo, umidità e molto sole per poter sopravvivere e produrre frutta. Seppur alle nostre latitudini sia molto difficile coltivarla, nelle sue zone d’origine fiorisce e produce frutta per ben 3 volte all’anno offrendo ogni volta raccolti abbondanti.
L’albero della noce moscata è una pianta imponente e longeva che supera agevolmente i 10 - 15 m di altezza e che presenta una vegetazione persistente composta da foglie di un verde opaco e lucido. Propagato per seme o per talea, prima di divenire produttivo può impiegare anche 10 anni, periodo nel quale il vegetale raggiunge la maturità.
Dopo tutta questa attesa, l’albero regalerà almeno 1500 frutti all’anno per i prossimi 70 anni, offrendo un’ottima ricompensa per la pazienza ai suoi coltivatori.
Una volta raccolti a mano, i frutti vengono lavorati: la polpa viene usata per preparare marmellate, il tegumento rosso che avvolge il seme diviene la spezia conosciuta come macis mentre il seme stesso viene messo a essiccare.
Una volta persa l’umidità in eccesso, la noce moscata è pronta per insaporire piatti e portate di tutti i tipi.