
Coltivare la cima di rapa: una tradizione tutta italiana
La cima di rapa (Brassica rapa subsp. sylvestris var. esculenta) è una specifica varietà di rapa coltivata per le infiorescenze e le foglie più tenere.
L’Italia è una delle poche regioni al mondo in cui viene coltivata e consumata questa pianta, tanto che in sole 5 regioni (Puglia, Basilicata, Molise, Campania e Lazio) si concentra più del 90% della produzione mondiale.
Coltivare cime di rapa è abbastanza semplice, l’importante è assicurare loro un terreno privo di ristagni idrici e, soprattutto, un clima abbastanza mite.
Le temperature, infatti, sono l’unico limite di questo vegetale, che in ogni caso, con le dovute accortezze, è capace di dare soddisfazioni anche in ambienti più freddi.
Il ciclo colturale delle cime di rape, infatti, risulta differente a seconda della zona di produzione.
Al Sud, al Centro e sulle Isole la cima di rapa viene seminata da luglio a fine estate di modo da poter effettuare la raccolta da settembre fino a aprile dell’anno successivo.
Al Nord, invece, si anticipano i tempi: in queste condizioni climatiche si utilizzano solo semi di varietà precoci che, messi a dimora a luglio, producono da fine estate fino alle prime gelate invernali, intorno a novembre