
Le origini della Curcuma: più di 4.000 anni di storia
La curcuma è una pianta che l’essere umano inizia a conoscere e utilizzare più di 4.000 anni fa nel sud est asiatico, più precisamente in India.
Oltre agli usi culinari che approfondiremo in seguito, da secoli la curcuma è utilizzata sia come cura medicinale che nel ruolo di colorante per indumenti. E tutto grazie alla radice di una singola specie vegetale: la Curcuma longa.
Certo, perché esistono più di 90 specie di curcuma ma solo la longa assicura la radice ideale da cui recuperare la spezia per eccellenza delle Indie.
Ed è proprio in questo ambiente a clima tropicale, caratterizzato da molte piogge e temperature superiori ai 20 °C, che questa pianta vive allo stato spontaneo e viene coltivata all’aria aperta.
Specie erbacea che di rado supera il metro d’altezza, ha un aspetto molto particolare grazie alla sua infiorescenza colorata: le grandi brattee (foglie modificate) bianche o violacee creano cavità dalle quali fuoriescono fiori dai colori caldi più o meno intensi.
Come anticipato, la porzione edibile del vegetale è quel che i botanici definiscono “rizoma pachimorfo”, che altro non è che la radice grossa, bitorzoluta e ampiamente settata da cui si sviluppa il vegetale. Al suo interno la radice di curcuma presenta una accesa colorazione giallo-arancione che richiama le tinte della spezia già al primo taglio.
Ma prima di sperimentare la preparazione della polvere di curcuma in casa, vediamo come la si può coltivare alle nostre latitudini.