Biodiversità e curiosità

Nespolo comune, poca manutenzione per raccolti abbondanti

Nespolo comune, poca manutenzione per raccolti abbondanti

Un albero bello che produce frutta facilmente è una vera e propria soddisfazione. Perché anche voi non coltivate il nespolo comune in casa?

Il nespolo comune è un albero di origine europea conosciuto principalmente per i suoi frutti, le nespole. Nulla a che vedere con il nespolo giapponese (Eriobotrya japonica) e le sue drupe color arancione; il nespolo europeo, o Mespilus germanica, è tutt’altro: i suoi frutti hanno un buccia marroncina che in pochi riconoscono.
Seguiteci alla scoperta del nespolo europeo, un albero grazioso e facile da coltivare che merita un posto anche nel vostro giardino.

Nespolo comune: bello, produttivo e facile da coltivare

Il nespolo comune è un albero grazioso e facile da coltivare

Il nespolo comune è un piccolo albero, o un arbusto di buone dimensioni, che da adulto può raggiungere anche i 5 metri d’altezza. Sviluppa rami contorti con corteccia grigia e foglie lunghe fino a 15 cm; vegetazione che in autunno si tinge di giallo paglierino e cade a terra. 

Sotto il profilo colturale, il nespolo risulta una specie rustica che non ha particolari esigenze, infatti:

  • cresce bene in qualsiasi suolo, anche se predilige quelli profondi e privi di ristagni idrici,
  • preferisce posizioni assolate ma cresce bene anche in ombra parziale,
  • resiste al freddo tanto che fino ai - 25 °C non subisce danni,
  • non va concimato,
  • fiorisce tra maggio e giugno sfuggendo alle gelate tardive,
  • è autoimpollinante e produce frutta con facilità.

Queste caratteristiche ne fanno una pianta adatta ad esser coltivata in un piccolo orto come in un giardino, così da poter sfruttare sia le peculiarità estetiche che quelle produttive. Chi invece ne volesse fare una professione, ricordi che nel passato il nespolo si utilizzava in consociazione al sorbo, sistemando le specie su filari alterni.
A prescindere da come vogliate gestirlo, la coltivazione del nespolo comincia in autunno con la messa a dimora di piante a radice nuda e prosegue negli anni successivi senza alcuna difficoltà.
Dopo il trapianto, infatti, non dovrete far altro che riordinare i rami della pianta tramite opportune potature primaverili che prevedano l’eliminazione di polloni e succhioni.
Altro non serve, dato che il vegetale non è soggetto a patologie fungine o attacchi parassitari tali da mettere a repentaglio la sua salute.

A questo punto non vi resterà altro da fare che raccogliere le nespole, operazione che avviene tra ottobre e novembre, quando l’albero si defoglia e mostra i suoi frutti penzolanti.
Recuperateli stando attenti a non danneggiare il peduncolo; successivamente riponeteli per circa 2 settimane in un ambiente fresco, areato e privo di umidità.
In questo lasso di tempo all’interno delle nespole si attiva un processo (simile alla fermentazione) che permette di portare a termine la maturazione delle nespole. 15 giorni in cui la buccia raggrinzisce e scurisce fino a acquisire una tinta marrone cioccolata. La polpa, invece, perde consistenza ma acquista il sapore tipico: marcate note dolci e sentori leggermente aciduli che in molti accostano al gusto del vino.

Nespola europea o nespola giapponese?

Il nespolo comune ha origini europee e nel tempo ha lasciato spazio al nespolo giapponese

Il nespolo comune (Mespilus germanica) è un albero appartenente alla famiglia delle Rosaceae, come melo e pero.
Originario dell’Est Europa, la frutta di questa pianta è sempre stata consumata sulle tavole dei popoli che si affacciavano sul Mediterraneo, dai Greci antichi ai Romani.
Nel Medioevo la nespola europea ebbe molti estimatori perché l’albero pareva avesse la capacità di allontanare streghe e malocchi; non solo, la frutta veniva usata in medicina perché si diceva avesse la capacità di regolarizzare la digestione e abbassare la febbre.
Nel 17esimo secolo i francesi importarono in Europa il primo esemplare di nespolo giapponese per la bellezza del suo fogliame; nessuno all’epoca poteva pensare che in poco meno di 2 secoli i frutti di questa pianta orientale avrebbero soppiantato le nespole autoctone. Purtroppo è andata proprio così.
Le nespole europee, infatti, una volta mature, perdono consistenza e sono difficili da trasportare, risultando poco adatte alle logiche del commercio ortofrutticolo moderno.
Ai giorni nostri sono difficili da reperire perché coltivate principalmente in ambienti casalinghi per il solo uso domestico. Ciò non toglie che il sapore delle nespole sia unico e ben riconoscibile, un aroma piacevole e particolare che meriterebbe di certo qualche estimatore in più. Perché non cominciate a coltivarlo in casa anche voi?

Una bontà da consumare non appena matura 

Il nespolo comune ha un sapore senza eguali, un gusto dolce e acidulo

Assaporare le nespole appena mature è probabilmente il modo migliore per consumare questo frutto: staccate il peduncolo per creare un foro, appoggiate le labbra su di esso e aspirate la molle polpa dalla nespola. 

Quel che proverete è un sapore che non ha ugualiun gusto dolce e acidulo che ricorda il vino; in poche parole un trionfo di piacere! 

Oltre al consumo fresco, la nespola si presta bene in pasticceria, adatta ad essere utilizzata per preparare marmellate, confetture e salse dolci: composte usate principalmente per guarnire dolci e crostate.
Le nespole in cucina non hanno molte applicazioni a causa del corto periodo di conservazione, sotto il profilo nutrizionale, invece, sono un toccasana per l’organismo.

A questo frutto, infatti, vengono attribuite qualità astringenti capaci di regolare l’attività intestinale ed epatica. Da sottolineare che le nespole hanno anche un effetto diuretico, oltre alla capacità di abbassare la febbre grazie all’azione antinfiammatoria dei suoi componenti.

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