Biodiversità e curiosità

Sai cos'è il finocchietto selvatico? Ecco come riconoscerlo e utilizzarlo

Sai cos'è il finocchietto selvatico? Ecco come riconoscerlo e utilizzarlo

Le indicazioni utili per raccogliere il finocchietto selvatico durante una gita fuori porta e per utilizzarlo in cucina

In molti ci chiedono cosa sia il finocchietto selvatico e come poterlo riconoscere, così da coglierlo e utilizzarlo in cucina.
Abbiamo contattato i nostri agronomi e fatto un po’ di chiarezza in merito a questa pianta, molto simile al più conosciuto finocchio da orto.
Se anche voi non sapete cos’è, seguiteci alla scoperta del finocchietto, vi spiegheremo come trovarlo e come usarlo tra i fornelli.

La pianta di finocchio che cresce spontanea

La pianta di finocchio che cresce spontanea

Finocchietto selvatico, finocchino, finocchio amaro, finocchio selvatico o semplicemente finocchietto, sono questi i molti modi in cui si è soliti indicare il finocchio (Foeniculum vulgare) cresciuto spontaneamente in natura. Sotto il profilo botanico, infatti, il finocchietto non presenta nessuna differenza con il finocchio che utilizziamo comunemente in cucina.
Rispetto al parente nobile, il finocchietto ha un grumolo (la porzione bianca dell’ortaggio) decisamente più piccolo e un fusto eretto e ramificato da cui si dipartono particolari foglie sottilissime, di color verde acceso, la cui forma ricorda quella del fieno. È una specie estremamente rustica anche se si sviluppa al meglio in ambienti assolati e su terreni molto sciolti.
Seppur sia possibile coltivarlo in orto, il finocchietto selvatico può essere raccolto lungo i campi incolti o in ambienti ricchi di sassi, come bordi di muri ben esposti al sole o ai bordi dei sentieri di campagna.
Il periodo di raccolta dipende dall’uso che se ne deve fare in cucina: c’è chi raccoglie le tenere foglie primaverili, che ne coglie le deliziose ombrelle di fiori gialli a fine estate e chi attende metà autunno per fare incetta di semi di finocchio.

Un toccasana per la digestione

Un toccasana per la digestione

I finocchi possiedono numerose qualità e apportano molti benefici a chi è solito consumarli, specie a chi soffre di problemi di digestione.
Le proprietà di finocchio e finocchietto donano sollievo proprio a stomaco e intestino, sono infatti capaci di regolare il lavoro dell’apparato digerente e al contempo alleviare dolori e nausee ad esso associate. Il finocchietto selvatico infatti aiuta a contrastare aerofagia, stipsi, gonfiori e in genere ogni irregolarità dell’intestino.
Altra curiosa caratteristica di questo vegetale sono le sue proprietà galattogene: promuove la formazione di latte nel seno materno durante l’allattamento, aiutando la neomamma a soddisfare alle necessità del figlio.

Dai semi al fiore, come si usa il finocchietto in cucina

Dai semi al fiore, come si usa il finocchietto in cucina

Il finocchietto selvatico è un'erba aromatica che viene utilizzata in moltissime preparazioni culinarie, alcune anche tradizionali.
Nelle Marche utilizzano i gambi di finocchio selvatico nella cottura delle tradizionali lumache di mare ma anche come aroma nella salamoia delle olive.
I fiori di finocchietto sono buonissimi saltati in padella con i funghi, vengono utilizzati anch’essi per dar sapore alle olive in salamoia e sono necessarie come aroma nella ricetta della porchetta tipica dell’Alto Lazio. Anche le foglie sono tra gli ingredienti essenziali di una ricetta tradizionale. Stiamo parlando della pasta con le sarde, famosa preparazione di origine siciliana che prevede di saltare in padella un mazzetto di finocchietto selvatico insieme a una manciata di sarde. Non solo, le foglie di questa specie spontanea vengono usate per preparare triti di erbe aromatiche che insaporiscono portate a base di pesce e molluschi ma anche piatti moderni e sfiziosi, come il rotolo di piada con pollo, bianchi di Spagna, finocchietto e mix mediterraneo.
Sono però i semi di finocchio a stupire per la loro duttilità in cucina, si utilizzano per preparare tisane, dolci e panificati, come accade nella ricetta dei finocchini del Monferrato o in alcune tipologie di taralli pugliesi. I semi di finocchietto si utilizzano anche in molti tipi di pane e focacce ma soprattutto nella carne e negli insaccati, si pensi alla famosa finocchiona toscana che dal finocchio prende sia il sapore che il nome.

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