
Costine con verze, Bianchi di Spagna, ceci e aceto di mele
Preparazione e cottura: 45-60 min
Difficoltà: facile
Coltiva le piante di senape e mettiti in cucina a preparare una delle salse più usate al mondo: la senape!
La senape è una salsa tendenzialmente piccante che si prepara utilizzando principalmente i semi di alcune piante ascrivibili alla famiglia delle Brassicaceae.
Prepararla in casa è semplice, almeno quanto coltivare le piante che ne costituiscono gli ingredienti.
Ecco come coltivare le varietà di senape e come usarli in cucina per preparare uno degli intingoli piccanti più famosi al mondo: la salsa di senape italiana!
Veramente molto semplice da cucinare, è composta quasi esclusivamente da 160 gr di semi di senape gialla e 40 gr di semi di senape nera:
Ecco pronta la vostra salsa di senape; prima di assaporarla, però, dovrete farla riposare in un ambiente fresco e privo di luce per 4 giorni.
Siamo sicuri che una volta che l’avrete assaggiata non potrete più farne a meno: usatela come spezia in portate più complesse o utilizzatela come accompagnamento a pietanze a base di verdure o di carne: ad esempio è perfetta nella preparazione del rub per le costine.
La senape nera (Brassica nigra) è una pianta erbacea a sviluppo annuale appartenente alla famiglia delle Brassicaceae.
Diffusa nell’Europa Centrale e nell’area del Mediterraneo, la senape nera si presenta come una pianta alta al massimo 1,2 mt che porta foglie a margine dentato: quelle poste alla base del vegetale risultano più grandi di quelle poste all’apice.
La senape nera è utilizzata anche in medicina tradizionale, in particolare nei paesi dell’est Europa e in Canada: se nel Vecchio mondo preparavano uno sciroppo per la tosse disperdendo semi di senape nel miele; oltreoceano, invece, li mischiavano a farina e acqua e creavano un composto da spalmare sul petto per alleviare i dolori a bronchi e polmoni.
La senape bianca (Sinapis alba) è una pianta appartenente alla famiglia delle Brassicaceae, cugina della senape nera e parente stretta di tutti i cavoli.
Originaria del bacino del Mediterraneo, la senape bianca viene coltivata in tutto il mondo per le sue numerose applicazioni: c’è chi la usa come foraggio per gli animali, chi come spezia secca, chi l’utilizza durante i sovesci nelle vesti di pianta biocida e chi, come noi, è interessato ai semi per poter cucinare la famosa salsa.
Aggiungiamo una curiosità, gli abitanti dell’isola di Creta preparano un piatto tipico (vrouves) utilizzando le infiorescenze ancora immature della senape, un po’ come noi italiani siamo soliti fare con le cime di rapa, con cui prepariamo ricette davvero gustose.
Le piante di senape che abbiamo presentato possono essere coltivate in Italia senza particolari problemi, questo perché sono specie ben adattate al nostro clima che per di più presentano una spiccata rusticità.
Successivamente vanno ricoverate in un ambiente protetto, poco umido e luminoso per permettere ai “baccelli” di terminare la maturazione. Le silique vanno appese in modo ordinato al soffitto mentre sul pavimento della stanza va posto un telo. In questo all’apertura dei frutti, i semi cadranno sulla copertura e potranno esser recuperati con facilità.