
Ceci in umido al cumino e zafferano
Preparazione e cottura: 10-20 min
Difficoltà: facile
Imparate a coltivare lo zafferano e raccogli i suoi stimmi per produrre in casa la spezia più costosa al mondo. Ma come, non avete ancora provato?
Coltivare lo zafferano è una pratica che accompagna la storia dell’essere umano.
La prima testimonianza scritta risale al 1550 a.C. presso le popolazioni egizie, da lì la cultura di questo piccolo fiore si è espansa in tutta Europa, e ora in tutto il Globo.
Considerata la spezia più costosa al mondo, lo zafferano non è così difficile da coltivare ma servono molte piantine per averne un quantitativo che possa essere usato in cucina.
Provate a coltivare lo zafferano, è una piantina bulbosa molto bella e semplice da gestire.
Lo zafferano è la spezia che si ricava dall’essicazione degli stimmi dei fiori di croco (Crocus sativus). Coltivare lo zafferano, significa quindi coltivare dei bulbi e preservare al meglio il loro piccolo fiore, dal quale si ricava a mano la famosa spezia.
Questa specie può essere gestita in vario modo, c’è chi semina ogni anno e chi invece li cambia ogni 2 - 3 anni; operazione per operazione vediamo le differenze concrete tra queste due scuole di pensiero. Entrambe le tecniche prevedono un inizio comune che consiste in:
Ma c'è chi:
Le cure di coltivazione per lo zafferano sono molto poche dato che i bulbi di croco emettono fiore in poche settimane e permettono di effettuare la raccolta circa 2 mesi dopo la messa a dimora.
E i bulbi di croco?
Vanno lasciati in campo fino all’anno successivo, a marzo. Se l’inizio primavera risulta particolarmente asciutto, è bene annaffiarli leggermente così da dar loro un po’ di forza all’inizio della primavera.
All’arrivo del caldo, intorno a fine luglio, chi ha deciso di coltivare annualmente, recupera i bulbi dal suolo e scarta tutti quelli malati, difettosi o molto piccoli; andando a rimettere in terra solamente i migliori.
Per concludere possiamo dire che:
Lo zafferano è una pianta conosciuta e utilizzata dall’uomo sin dall’antichità, tanto che ci sono testimonianze dell’antico Egitto datate intorno al 1500 a.C. che citano questa spezia.
Ad oggi, l’immane lavoro manuale che caratterizza questa coltura e la ridotte quantità prodotte, la rendono la spezia più costosa al mondo, tanto che un Kg può arrivare a costare fino a 25mila euro.
Seppur il costo sia alto, ne basta pochissimo per colorare e dar sapore; e in Italia possiamo considerarci fortunati perché possiamo contare su ben 3 produzioni elitarie: lo Zafferano di Sardegna DOP, lo Zafferano dell’Aquila DOP e lo Zafferano di San Gimignano DOP.
In cucina è sicuramente una delle spezie più apprezzate perché capace di ravvivare di giallo le portate e di donare loro il suo sapore piacevole e delicato.
Date le sue qualità coloranti, nei secoli qualcuno ha provato a spacciare i petali di cartamo come vero zafferano, ma quel che è vero è che il sapore originale non ha eguali e non basta che un ingrediente tinga di giallo la pietanza per poter competere con la spezia per antonomasia.
Un consiglio? Usate sempre e solo zafferano di qualità e i vostri piatti faranno rimanere a bocca aperta tutti i commensali: questa spezia si può usare un po’ dappertutto, dall’antipasto al dolce, senza paura di sbagliare.
Non solo, si presta ad essere usato anche in portate a base di pesce e di carne: pensate al pollo al curry, il colore giallo acceso del pollo è dato dalla presenza di curcuma e zafferano nella mistura del noto condimento indiano.
Se invece si parla di dessert, non si possono scordare le pardulas, dolcetti aromatizzati allo zafferano tipici della tradizione sarda, come pure le innumerevoli golosità che possono prevedere questa spezia tra gli ingredienti: pan di spagna, crostate, dolci fritti, budini e coulis aromatizzati, e chi più ne ha, più ne metta!