Biodiversità e curiosità

Mirtilli rossi, 3 piante diverse danno vita a un solo frutto

I mirtilli rossi sono frutti dalle innumerevoli qualità benefiche: scopri le piante da cui nascono e come usarli in cucina

I mirtilli rossi sono piccoli frutti a buccia rossa considerati in tutto e per tutto dei frutti di bosco. Nulla di più vero, ciò che li caratterizza è che possono essere colti da tre specie vegetali differenti, tutte ascrivibili al genere Vaccinium.
Scopriamo insieme queste piante e tutto quel che c’è da sapere sui loro appetitosi frutti.

Il mirtillo rosso che arriva dall’America del Nord

Mirtilli rossi varietà

Il mirtillo rosso americano, o ossicocco americano (Vaccinium macrocarpon), è una specie vegetale che ebbe origine nell’areale compreso tra Canada e Usa, precisamente nella porzione orientale del continente Nord Americano.

  • Piccolo arbusto cespuglioso sempreverde, l’ossicocco americano solitamente non supera i 20 cm d’altezza ma può espandere la sua vegetazione fino a 2 metri di distanza dalle radici.
  • Fiorisce tra maggio e giugno mostrando i suoi particolari fiori a petali rosati ricurvi verso l’esterno. 
  • I frutti cominciano a maturare intorno tra settembre e novembre, quando la buccia dei mirtilli vira da una colorazione verdognola a un rosso vivo.

La raccolta del mirtillo rosso si effettua a mano, andando a recuperare le bacche a una a una: riponetele con molta cautela in un cesto stando attenti a non danneggiarle.

Il rosso europeo produce frutta da rami particolari 

Mirtilli rossi europei

Il mirtillo rosso (Vaccinium vitis-idaea) è una pianta appartenente alla famiglia delle Ericaceae che ebbe origini nelle foreste settentrionali dell’Euroasia e dell’America.

  • Arbusto sempreverde perenne, non supera i 30 cm di altezza ma si sviluppa in orizzontale tramite stoloni (rami che si dipartono dalle radici) che possono raggiungere anche i 3 metri di lunghezza.
  • Durante la vita della pianta gli stoloni emettono piccoli rami verticali non più lunghi di 10 cm, questi potranno generare altra vegetazione oppure sviluppare fiori e poi frutta.
  • Il mirtillo rosso europeo allo stato naturale può vivere anche in ambienti paludosi; in queste condizioni climatiche il vegetale tende a emettere moltissima vegetazione tanto da creare fitti grovigli composti da rami, stoloni e radici. 
  • Questa pianta produce frutta durante l’autunno, periodo in cui si consiglia di raccogliere: il momento più adatto si intuisce facilmente, basta osservare la buccia e recuperare i mirtilli quando diventano completamente rossi. 

La varietà palustre vive principalmente nelle zone umide

Mirtilli rossi, varietà palustre

Il mirtillo palustre (Vaccinium oxycoccus) è la specie a bacche rosse più comune allo stato naturale in Europa.

  • Piccolo arbusto sempreverde della famiglia delle Ericaceae, ama climi umidi e terreni freschi, anzi, si sviluppa molto bene in zone paludose, tanto da essere indicatore di suoli caratterizzati da falde acquifere superficiali e con bassi tenori di azoto; terreni acidi e difficili che solo poche specie riescono a colonizzare.
  • Questa pianta, però, può contare sui suoi stoloni, questi riescono a emettere radici quando i nodi toccano il suolo, assicurando al vegetale tutti i nutrienti di cui ha bisogno.
  • Se ciò non bastasse, la mortella di palude (altro nome comune usato per questa specie) ha la capacità di attrarre sulle sue radici dei funghi particolari, le micorrize, con cui crea un rapporto simbiotico finalizzato al recupero di nutrienti utili a entrambi gli esseri viventi.

Anche questa pianta produce i fiori tipici di queste specie vegetali, dai quali successivamente si sviluppano mirtilli a buccia di color rosso intenso, da cogliere durante l’autunno.

Qualità antiossidanti incredibili

Mirtilli rossi benefici

I mirtilli rossi entrano nel variegato gruppo dei frutti di bosco, alla pari del lampone o della mora.

È un alimento che si consuma preferibilmente fresco o spremuto, di modo che possa mantenere tutte le sue qualità, e sono parecchie.
Parente stretto di un superfood com’è il rinomato mirtillo nero, il mirtillo rosso mantiene alcune caratteristiche del suo arcinoto familiare.

  • Il contenuto di vitamine del gruppo A e C, di mirtillina e acido citrico accomunano entrambi i mirtilli e sono molto utili all’apparato circolatorio perché capaci di rinforzare le pareti dei capillari e di regolare l’afflusso sanguigno.
  • La mirtillina ha anche qualità antiossidanti, caratteristica importantissima che si ritrova sia nella polpa dei mirtilli rossi che nei succhi del mirtillo nero.
  • Le proprietà antiossidanti sono assicurate anche dalla presenza di luteina e zeaxantina, carotenoidi che concentrano la loro azione nell’apparato visivo, in primis sulle retine.

Al mirtillo rosso viene accreditata la capacità di preservare e curare le infezioni delle vie urinarie, questo aspetto è tuttora in discussione seppur pare abbia la capacità concreta di limitare l’attività degli agenti patogeni che affliggono questi organi.
Altresì è bene consumare i mirtilli rossi con una certa parsimonia, dato che contengono un buon quantitativo di ossalati, composti che causano calcoli renali alla pari di quanto accade a chi è ghiotto di portulaca.

In cucina è uno dei frutti di bosco più utilizzati 

Mirtilli rossi in cucina

I piccoli frutti vanno consumati freschi, solo così si può beneficiare delle loro innumerevoli qualità. Ciò non toglie che siano un ingrediente dai molteplici usi in cucina grazie al colore che li caratterizza e al loro sapore particolare, che alterna aromi dolci a sentori aciduli.
La preparazione più nota è di certo la confettura di mirtilli rossi, un modo dolce per poter conservare questa frutta a lungo: non dovrete far altro che schiacciare le bacche e aggiungere acqua e zucchero (in linea di massima unite a 700 gr di mirtilli rossi, 750 gr di zucchero e mezzo litro d’acqua).
E non c’è torta, crostata, frullato o preparazione che preveda i frutti di bosco che non ne contenga in abbinata a more, lamponi, mirtilli neri, more, ribes e uva spina.
Li si utlizza anche per preapare salse dai sapori contrastanti che stanno bene con la carne rossa, in particolare con la selvaggina, come, ad esempio, il capriolo o il cinghiale.
C’è anche chi aromatizza l’aceto con i mirtilli rossi, vi basterà lasciarli in infusione per circa un mese e avrete a disposizione un ingrediente adatto ad essere usato in abbinamento alla carne o come base per le salse appena descritte. Da ricordare come in Inghilterra i mirtilli rossi sono usati per abbellire e insaporire una particolare versione del tradizionale formaggio Wensleydale.






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