I mirtilli rossi sono frutti dalle innumerevoli qualità benefiche: scopri le piante da cui nascono e come usarli in cucina
I mirtilli rossi sono piccoli frutti a buccia rossa considerati in tutto e per tutto dei frutti di bosco. Nulla di più vero, ciò che li caratterizza è che possono essere colti da tre specie vegetali differenti, tutte ascrivibili al genere Vaccinium.
Scopriamo insieme queste piante e tutto quel che c’è da sapere sui loro appetitosi frutti.
Il mirtillo rosso americano, o ossicocco americano (Vaccinium macrocarpon), è una specie vegetale che ebbe origine nell’areale compreso tra Canada e Usa, precisamente nella porzione orientale del continente Nord Americano.
La raccolta del mirtillo rosso si effettua a mano, andando a recuperare le bacche a una a una: riponetele con molta cautela in un cesto stando attenti a non danneggiarle.
Il mirtillo rosso (Vaccinium vitis-idaea) è una pianta appartenente alla famiglia delle Ericaceae che ebbe origini nelle foreste settentrionali dell’Euroasia e dell’America.
Il mirtillo palustre (Vaccinium oxycoccus) è la specie a bacche rosse più comune allo stato naturale in Europa.
Anche questa pianta produce i fiori tipici di queste specie vegetali, dai quali successivamente si sviluppano mirtilli a buccia di color rosso intenso, da cogliere durante l’autunno.
I mirtilli rossi entrano nel variegato gruppo dei frutti di bosco, alla pari del lampone o della mora.
È un alimento che si consuma preferibilmente fresco o spremuto, di modo che possa mantenere tutte le sue qualità, e sono parecchie.
Parente stretto di un superfood com’è il rinomato mirtillo nero, il mirtillo rosso mantiene alcune caratteristiche del suo arcinoto familiare.
Al mirtillo rosso viene accreditata la capacità di preservare e curare le infezioni delle vie urinarie, questo aspetto è tuttora in discussione seppur pare abbia la capacità concreta di limitare l’attività degli agenti patogeni che affliggono questi organi.
Altresì è bene consumare i mirtilli rossi con una certa parsimonia, dato che contengono un buon quantitativo di ossalati, composti che causano calcoli renali alla pari di quanto accade a chi è ghiotto di portulaca.
I piccoli frutti vanno consumati freschi, solo così si può beneficiare delle loro innumerevoli qualità. Ciò non toglie che siano un ingrediente dai molteplici usi in cucina grazie al colore che li caratterizza e al loro sapore particolare, che alterna aromi dolci a sentori aciduli.
La preparazione più nota è di certo la confettura di mirtilli rossi, un modo dolce per poter conservare questa frutta a lungo: non dovrete far altro che schiacciare le bacche e aggiungere acqua e zucchero (in linea di massima unite a 700 gr di mirtilli rossi, 750 gr di zucchero e mezzo litro d’acqua).
E non c’è torta, crostata, frullato o preparazione che preveda i frutti di bosco che non ne contenga in abbinata a more, lamponi, mirtilli neri, more, ribes e uva spina.
Li si utlizza anche per preapare salse dai sapori contrastanti che stanno bene con la carne rossa, in particolare con la selvaggina, come, ad esempio, il capriolo o il cinghiale.
C’è anche chi aromatizza l’aceto con i mirtilli rossi, vi basterà lasciarli in infusione per circa un mese e avrete a disposizione un ingrediente adatto ad essere usato in abbinamento alla carne o come base per le salse appena descritte. Da ricordare come in Inghilterra i mirtilli rossi sono usati per abbellire e insaporire una particolare versione del tradizionale formaggio Wensleydale.